III DOMENICA DI PASQUA
Liturgia della Parola: At 5,27b-32.40b-41; Sal 29,2.4-6.11-13; Ap 5,11-14; Gv 21,1-19
GESÙ AI DISCEPOLI: «VENITE A MANGIARE»

C'è un dettaglio del racconto significativo. Pietro trae da solo la sua rete mentre prima, in sette, non c'erano riusciti. Perché ora può? Il racconto risponde con linguaggio simbolico: perché si è gettato in mare e da esso è risalito. Sono due verbi battesimali: immergersi nelle acque è il segno della nostra partecipazione alla morte di Gesù, risalirne è il segno della nostra partecipazione alla sua risurrezione.
È il battesimo che dona fecondità alla vita, consentendoci di riconoscere il Signore risorto e di vivere in comunione con lui. Le altre due letture sottolineano due tratti di questa vita battesimale. Gli Atti (I Lettura) ricordano che bisogna «obbedire a Dio invece che agli uomini». Dobbiamo cioè lasciarci guidare dall'ascolto della sua Parola, divenendo capaci, – ecco il secondo tratto ricordatoci dall'Apocalisse, – di rendergli lode e di adorare il suo mistero.
Fr Luca Fallica, Comunità della SS.ma Trinità a Dumenza
Nessun commento:
Posta un commento