sabato 30 gennaio 2016

Il Giorno del Signore : IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 2016

31 gennaio 2016

Non meravigliamoci se come cristiani siamo contestati. Gesù, rigettato dai compaesani di Nazaret ricorda i profeti Elia ed Elliseo che si sono rivolti ai pagani, dai quali però sono stati accolti. La fede rimane sempre un dono. - Si celebra oggi la 38a Giornata per la vita.

«NESSUN PROFETA È BENE ACCETTO NELLA SUA PATRIA»

commento

«Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, per gettarlo giù».

OGGI la liturgia si apre con il racconto della vocazione profetica di Geremia (I Lettura). Al popolo infedele, che sperimenta la prova dell’esilio, il Profeta richiama la docilità alla parola del Signore. In questa non facile missione, Geremia da una parte deve affrontare il rifiuto e la solitudine, dall’altra però avverte il sostegno invincibile di Dio.
Nel Vangelo notiamo che la Parola di Dio non viene accolta. Fin dall’inizio del suo ministero, Gesù sperimenta il rifiuto, l’ostilità e la solitudine. Evento, questo, che lo accompagnerà fin sul Calvario. Ai discepoli del Signore, anch’essi esposti all’insuccesso, all’emarginazione e alla solitudine, san Paolo nel celebre inno alla carità, (II Lettura) addita come punto di riferimento della loro testimonianza a Cristo, i carismi più grandi e la via più sublime: la fede, adesione di amore al Signore, fa vincere la paura e il timore; la speranza rende coraggiosi e umili; la carità, la più grande tra queste tre virtù, in quanto raggio luminoso dell’amore supremo di Dio, è in grado di generare nel cuore dei credenti pazienza, benignità, rispetto, costanza, perdono e generosità.

Sergio Gaspari, smm

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