sabato 4 luglio 2015

Il Giorno del Signore : >XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B

05 luglio 2015

Meraviglia e rifiuto nei confronti di Gesù. Secondo il giudizio degli abitanti di Nazaret, dove Gesù era cresciuto e conosciuto, egli non poteva essere quel Maestro e quell’operatore di miracoli di cui si parlava in tutto il paese.

NESSUNO È PROFETA NELLA PROPRIA PATRIA

Giunto il sabato, si mise ad insegnare nella sinagoga. «Da dove gli vengono queste cose?».

Giunto il sabato, si mise ad insegnare nella sinagoga. «Da dove gli vengono queste cose?».
LE letture odierne ci parlano del rifiuto della Parola di Dio. È l’esperienza a cui vanno incontro Ezechiele, Paolo e Gesù Cristo. L’incredulità di fronte alle provocazioni della Parola, la reazione dura e ostile sono esiti possibili a fronte della dinamica della libertà umana. Il profeta Ezechiele (I Lettura) al quale è stata affidata la missione di denunciare le infedeltà del popolo d’Israele per propiziarne la conversione, si sente circondato sempre e solo da “cardi e spine” che lo trafiggono. Scrivendo ai cristiani di Corinto (II Lettura), Paolo contro i suoi detrattori rivendica con forza la sua dignità di apostolo. L’autenticità del suo ministero è confermata dalle persecuzioni e dalla “spina nella carne” permessa da Dio per rendere fecondo il suo servizio al Vangelo. Gli abitanti di Nazaret (Vangelo) rifiutano di riconoscere in Gesù Cristo il Messia atteso: l’incredulità, l’indifferenza, l’ostilità di fronte alla Parola, la presa di posizione nei suoi confronti appartengono al mistero della libertà umana. Ma l’indifferenza rende opaca la vita spirituale, sterile l’azione, inerte il cuore.

Domenico Brandolino, ssp

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