sabato 11 luglio 2015

Il Giorno del Signore : >XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B

12 luglio 2015

Il Vangelo ci parla degli apostoli inviati dal Signore Gesù ad annunciare la Buona Notizia della salvezza. Non vanno di propria iniziativa. Saranno ora accolti, ora contestati. Ma gli apostoli sono fiduciosi che non mancherà loro la protezione del Signore.

GESÙ CHIAMÒ I DODICI E LI INVIÒ A DUE A DUE

«E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca...».

«E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca...»
DICE il Concilio Vaticano II: «La Chiesa peregrinante è per sua natura missionaria» (Apostolicam actuositatem, n. 2). Diffondere la fede è un preciso dovere di ogni discepolo di Cristo, che lo adempie con coraggio e sincera dedizione, libero, non condizionato da schemi e da interessi, ma legato alla fedeltà alla Parola. Il profeta Amos (I Lettura) oppone un netto rifiuto all’imposizione dei sacerdoti di Betel di abbandonare la terra d’Israele, dove è stato mandato per predicare. Egli svolgerà la sua missione, anche se la sua parola potrà dispiacere a quelli che governano. L’apostolo Paolo (II Lettura) ha un solo messaggio da offrire agli Efesini: il Cristo e la salvezza. Descrive e celebra con entusiasmo e commozione “il mistero nascosto da secoli”, cioè la rivelazione del disegno di Dio Padre, il quale ha deciso di colmare gli uomini di ogni ricchezza e della sua grazia tramite Gesù Cristo, suo Figlio prediletto, e per l’azione del suo Spirito. La missione affidata da Gesù agli apostoli (Vangelo) risponde all’urgenza dell’annuncio del Regno che si è fatto vicino ad ogni uomo. Un annuncio che va dato a tutti con fedeltà, totalità e libertà.

Domenico Brandolino, sspf

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