sabato 27 settembre 2014

Il Giorno del Signore : XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / A

Domenica 28 settembre 2014

La chiave della comunione ecclesiale è in queste parole di sant’Agostino: «Unità nelle cose necessarie, pluralismo nelle cose secondarie, amore sempre e in tutto». Chiediamo al Signore di assumere la nostra responsabilità nell’edificazione della comunità cristiana.

CHI DEI DUE HA COMPIUTO LA VOLONTÀ DEL PADRE?

Un uomo aveva due figli. Al primo disse: «Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna». Rispose: no. Ma poi si pentì e vi andò.GESÙ parla in modo duro ai “religiosi” del suo tempo, i farisei, che lo condannano per la sua amicizia con pubblicani e prostitute. Gesù mette in luce che proprio da coloro che sono a prima vista “senza-Dio” ci sono tanti che realizzano la volontà di Dio perché sono capaci di vera conversione. Per scuotere i farisei e anche noi, Gesù usa l’esempio dei due figli (Vangelo), uno bravo all’apparenza, ma poi non si comporta come tale, mentre l’altro, anche se sembra disubbidiente, fa la volontà del padre. Gesù ci invita a non giudicare e ad avere sempre speranza nei riguardi del prossimo. Sono parole, quelle di Gesù, che suonano come perenne monito a chi si ritiene “a posto”. Il profeta Ezechiele (I Lettura), ci ricorda che ogni uomo è arbitro della propria salvezza in quanto il Signore è pronto a perdonare sia il giusto che il peccatore che si converte. Gesù non si limita a insegnare a fare la volontà di Dio, lui per primo ne dà l’esempio. Lo ricorda Paolo (II Lettura), che riporta un inno di lode a Colui che eseguì in modo perfetto la missione affidatagli dal Padre suo. Obbediente fino alla morte: per amore del Padre, e per amore dell’uomo.

Un uomo aveva due figli. Al primo disse: «Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna». Rispose: no. Ma poi si pentì e vi andò.


Filippo Rappa ssp

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