sabato 9 agosto 2014

Il Giorno del Signore : XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / A

Domenica 10 agosto 2014

Oggi il Signore Gesù ci domanda di affidarci a lui con piena fiducia. Malgrado il vento e la tempesta (come nel racconto evangelico), malgrado il dubbio e i timori egli ci chiama. La fede è la garanzia della presenza di Cristo anche nei momenti più dolorosi, e questa presenza reca calma, pace e serenità.

«CORAGGIO, SONO IO, NON ABBIATE PAURA!»

Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!».LA liturgia di questa Domenica ci invita a un serio discernimento per comprendere quali siano i veri segni di Dio nella storia dell’umanità. Spesso vorremmo riconoscerli in luoghi o in avvenimenti particolari: Elìa (I Lettura) sul monte pensa che Dio sia ora nel vento impetuoso, ora nel terremoto, ora nel fuoco, ma il Signore in realtà non era lì: la sua presenza è data dal sussurro di una brezza leggera, quasi impercettibile, a indicare che solo chi attende e non pretende un segno eclatante è in grado di scorgere il Signore e di entrare in relazione con lui. Così gli apostoli, sballottati sulla barca in un mare in tempesta, possono provare pace e serenità solo quando passano dal timore che Gesù sia un fantasma, alla consapevolezza della sua presenza rasserenante e amorosa. Pietro, fidandosi della parola del Maestro cammina sulle acque, fin quando non dubita lasciando prevalere in lui la logica umana e non la fede nel Signore (Vangelo). L’invito è chiaro e proviene dal Salmo: aprire gli orecchi e gli occhi della fede per ascoltare che cosa dice Dio e comprendere che la sua Parola è davvero salvezza.

Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!».


Tiberio Cantaboni

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