Il Giorno del Signore : XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / A
Domenica 10 agosto 2014
Oggi il Signore Gesù ci domanda di
affidarci a lui con piena fiducia. Malgrado il vento e la tempesta (come
nel racconto evangelico), malgrado il dubbio e i timori egli ci chiama.
La fede è la garanzia della presenza di Cristo anche nei momenti più
dolorosi, e questa presenza reca calma, pace e serenità.
«CORAGGIO, SONO IO, NON ABBIATE PAURA!»
LA
liturgia di questa Domenica ci invita a un serio discernimento per
comprendere quali siano i veri segni di Dio nella storia dell’umanità.
Spesso vorremmo riconoscerli in luoghi o in avvenimenti particolari:
Elìa (I Lettura) sul monte pensa che Dio sia ora nel vento impetuoso,
ora nel terremoto, ora nel fuoco, ma il Signore in realtà non era lì: la
sua presenza è data dal sussurro di una brezza leggera, quasi
impercettibile, a indicare che solo chi attende e non pretende un segno
eclatante è in grado di scorgere il Signore e di entrare in relazione
con lui. Così gli apostoli, sballottati sulla barca in un mare in
tempesta, possono provare pace e serenità solo quando passano dal timore
che Gesù sia un fantasma, alla consapevolezza della sua presenza
rasserenante e amorosa. Pietro, fidandosi della parola del Maestro
cammina sulle acque, fin quando non dubita lasciando prevalere in lui la
logica umana e non la fede nel Signore (Vangelo). L’invito è chiaro e
proviene dal Salmo: aprire gli orecchi e gli occhi della fede per
ascoltare che cosa dice Dio e comprendere che la sua Parola è davvero
salvezza.
Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!».
Tiberio Cantaboni
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