sabato 5 aprile 2014

Il Giorno del Signore : V DOMENICA DI QUARESIMA

Domenica 6 aprile 2014

DOMENICA DI LAZZARO – Prossimi ormai alla Settimana santa, la liturgia si sofferma sulla risurrezione di Lazzaro. Questo miracolo di Gesù è segno e anticipo della sua vittoria sulla morte e del dono della pienezza di vita.

GESÙ DISSE A MARTA: «IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA»

Quando Maria vide Gesù si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto».QUELLO che unifica la liturgia odierna è la definizione che Gesù dà di se stesso nella narrazione giovannea della risurrezione di Lazzaro: «Io sono la risurrezione e la vita». In questa domenica, il tema della vita risalta in tutta la sua evidenza. Esso viene preparato dalla visione del profeta Ezechiele (I Lettura) delle “ossa aride”, che simboleggiano la rovina di Israele. Queste ossa, sotto l’irrompere dello Spirito di Dio, riprendono vita e un popolo nuovo sta in piedi e si muove speditamente per il grande ritorno in patria. C’è, dunque, una speranza! Per l’apostolo Paolo (II Lettura), il cristiano che nel battesimo ha ricevuto lo Spirito Santo è chiamato a vivere per sempre unito a Cristo che lo ha liberato dal peccato e gli ha comunicato la nuova vita. La scena della risurrezione di Lazzaro, avvenuta a Betania, villaggio vicino a Gerusalemme, è per i discepoli presenti un segno grandioso: perché nella persona di Gesù sia glorificato il Padre e perché i discepoli credano che egli è l’inviato del Padre. Ed è un gesto che apre alla speranza: in Cristo Gesù anche noi risorgeremo. Una risurrezione iscritta nel futuro, ma già palese in Lazzaro e nei battezzati.

Quando Maria vide Gesù si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto».


Domenico Brandolino, ssp

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