Il Giorno del Signore : V DOMENICA DI QUARESIMA
Domenica 6 aprile 2014
DOMENICA DI LAZZARO – Prossimi ormai alla
Settimana santa, la liturgia si sofferma sulla risurrezione di Lazzaro.
Questo miracolo di Gesù è segno e anticipo della sua vittoria sulla
morte e del dono della pienezza di vita.
GESÙ DISSE A MARTA: «IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA»
QUELLO
che unifica la liturgia odierna è la definizione che Gesù dà di se
stesso nella narrazione giovannea della risurrezione di Lazzaro: «Io
sono la risurrezione e la vita». In questa domenica, il tema della vita
risalta in tutta la sua evidenza. Esso viene preparato dalla visione del
profeta Ezechiele (I Lettura) delle “ossa aride”, che simboleggiano la
rovina di Israele. Queste ossa, sotto l’irrompere dello Spirito di Dio,
riprendono vita e un popolo nuovo sta in piedi e si muove speditamente
per il grande ritorno in patria. C’è, dunque, una speranza! Per
l’apostolo Paolo (II Lettura), il cristiano che nel battesimo ha
ricevuto lo Spirito Santo è chiamato a vivere per sempre unito a Cristo
che lo ha liberato dal peccato e gli ha comunicato la nuova vita. La
scena della risurrezione di Lazzaro, avvenuta a Betania, villaggio
vicino a Gerusalemme, è per i discepoli presenti un segno grandioso:
perché nella persona di Gesù sia glorificato il Padre e perché i
discepoli credano che egli è l’inviato del Padre. Ed è un gesto che apre
alla speranza: in Cristo Gesù anche noi risorgeremo. Una risurrezione
iscritta nel futuro, ma già palese in Lazzaro e nei battezzati.
Quando Maria vide Gesù si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto».
Domenico Brandolino, ssp
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