DAL MISTERO DELLA CROCE ALLA GLORIA DEL FIGLIO DI DIO
FA riflettere il Vangelo di Marco nella liturgia odierna, dove si narra della Trasfigurazione di Cristo. Perché questo anticipo della manifestazione della gloria del Figlio di Dio? I discepoli da lì a poco sarebbero stati sconvolti dallo scandalo della croce, dalla Passione e dalla morte del loro Maestro. Ecco che allora Dio interviene e offre loro un anticipo della sua gloria. Egli fissa nelle loro menti quel momento di splendore per esorcizzare la paura e la disperazione nell’apparente sconfitta della morte in Croce. Nei momenti di dolore e di difficoltà dovranno ricordarsi di quello spiraglio di gloria e fondare su di esso la loro fortezza di fronte alle prove della vita. Nessun nemico sulla terra potrà togliere quel destino di felicità. La sofferenza e la morte non avranno l’ultima parola. È per questo che Cristo si è trasfigurato. È per farci vivere di fede come Abramo (I Lettura) che parte senza indugio confidando nella parola del Signore. È per abbandonarci pienamente alla grazia, come invita l’apostolo Paolo (II Lettura), perché un giorno anche i nostri corpi saranno trasformati come quello di Cristo.Nicola Gori
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte e fu trasfigurato davanti a loro.
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