Il Giorno del Signore : II DOMENICA DI QUARESIMA
Avanzando nel tempo di Quaresima, siamo più attenti all’invito di
Dio: bisogna lasciare le nostre sicurezze come Abramo e gli apostoli;
dobbiamo spogliarci delle cose superflue per riscoprire il vero volto di
Cristo.
DAL MISTERO DELLA CROCE ALLA GLORIA DEL FIGLIO DI DIO
FA
riflettere il Vangelo di Marco nella liturgia odierna, dove si narra
della Trasfigurazione di Cristo. Perché questo anticipo della
manifestazione della gloria del Figlio di Dio? I discepoli da lì a poco
sarebbero stati sconvolti dallo scandalo della croce, dalla Passione e
dalla morte del loro Maestro. Ecco che allora Dio interviene e offre
loro un anticipo della sua gloria. Egli fissa nelle loro menti quel
momento di splendore per esorcizzare la paura e la disperazione
nell’apparente sconfitta della morte in Croce. Nei momenti di dolore e
di difficoltà dovranno ricordarsi di quello spiraglio di gloria e
fondare su di esso la loro fortezza di fronte alle prove della vita.
Nessun nemico sulla terra potrà togliere quel destino di felicità. La
sofferenza e la morte non avranno l’ultima parola. È per questo che
Cristo si è trasfigurato. È per farci vivere di fede come Abramo (I
Lettura) che parte senza indugio confidando nella parola del Signore. È
per abbandonarci pienamente alla grazia, come invita l’apostolo Paolo
(II Lettura), perché un giorno anche i nostri corpi saranno trasformati
come quello di Cristo.
Nicola Gori
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte e fu trasfigurato davanti a loro.
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