GLORIA A TE, O CRISTO ANNUNCIATO ALLE GENTI
LA liturgia odierna ci invita ad approfondire il significato della festa del Natale. L’incarnazione del Verbo è la rivelazione perfetta e insuperabile del mistero di Dio. Il disegno di Dio sull’umanità è svelato: si tratta ora di accogliere il Verbo fatto carne. Egli ci dà il potere di diventare figli e figlie di Dio. E il Padre nel Verbo incarnato vede e ama ogni persona umana. La pagina del Siracide (I Lettura) è un inno in cui si celebra “l’incarnazione” della sapienza divina, che si è manifestata nella creazione e ancor più nell’opera della salvezza. Essa ha, quindi, preso dimora in Gerusalemme, abita cioè la parola di Dio e la risposta dell’uomo. L’apostolo Paolo apre la lettera agli Efesini con un testo (II Lettura) in cui si esalta il dono della salvezza che Dio ha attuato per noi in Cristo. Il prologo del Vangelo di Giovanni, già proclamato a Natale, è come il volo d’aquila che si alza fino a Dio. È lo sguardo della fede che penetra nel seno della Trinità e ci dice che il Verbo, eterno con il Padre e lo Spirito Santo, si è fatto uomo e ha posto la sua tenda in mezzo a noi.Domenico Brandolino ssp
Il santo Natale non è solo una sacra rappresentazione. È il mistero di Gesù, vero Dio e vero uomo. Da contemplare e da vivere.
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