sabato 9 novembre 2013

Il Giorno del Signore : XXXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO


10 novembre 2013

XXXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Liturgia della Parola: 2Mac 7,1-2.9-14; Sal 16,1.5-6.8.15; 2Ts 2,16 – 3,5; Lc 20,27-38

DAVANTI A TE, PADRE, ANCHE I MORTI VIVONO

Gesù dice al paralitico: «Àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e prese la sua barella e se ne andò.NEL Nuovo Testamento la fede nella risurrezione dei morti è fondata sulla risurrezione di Gesù. Il brano di Luca (Vangelo) è l’unico testo in cui la risurrezione, anziché sulla Pasqua di Gesù, si fonda su altro: la fedeltà di Dio alla nostra vita. Emerge così quale sia stata la consapevolezza interiore con cui Gesù stesso ha affrontato la morte, certo che il Padre non lo avrebbe abbandonato alla corruzione del sepolcro. Se la morte ci può strappare a una persona cara, non può strapparci dalle mani di Dio, che è fedele e ha legato per sempre il suo nome al nostro. Egli è il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di ciascuno di noi. Siamo suoi figli e l’appartenenza alla fedeltà del suo amore è più forte di ogni separazione, inclusa la morte. Per questo motivo, afferma Gesù, se siamo figli di Dio siamo anche figli della risurrezione, perché apparteniamo al Dio fedele, al Dio della vita. Con questa fede si possono vivere nella speranza situazioni di crisi, di prova, persino di persecuzione (I Lettura), perché – ricorda san Paolo nella II Lettura – «il Signore è fedele… egli vi custodirà dal Maligno» e da ogni altra forma di male.
Fr Luca Fallica, Comunità SS.ma Trinità a Dumenza

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