II DOMENICA
DI QUARESIMA / C
DI QUARESIMA / C
Liturgia della Parola: Gen 15,5-12.17-18; Sal 26,1.7-9.13-14;
Fil 3,17 – 4,1
(opp. 3,20 4,1); Lc 9,28b-36
(opp. 3,20 4,1); Lc 9,28b-36
«MENTRE PREGAVA, IL SUO VOLTO CAMBIÒ D'ASPETTO»
CHI è Gesù? Questo interrogativo se lo ponevano non solo la gente e i capi del popolo, ma anche i suoi discepoli. A questa domanda l'evangelista Luca risponde con l'episodio della Trasfigurazione. Essa ci parla, dunque, dell'identità di Gesù.Il brano comincia con un'indicazione di tempo: "otto giorni dopo". Ma, nel primo giorno dopo il sabato, quindi l'ottavo nella settimana ebraica, Gesù è risorto. Una precisazione per far capire come si può trovare la sua vera identità solo nella risurrezione, quando lo si riconoscerà come Figlio di Dio.
Luca fa poi notare che Gesù non sale sul monte per trasfigurarsi, ma per pregare. Ma è nella preghiera che Egli si trasforma, nel suo rapporto intimo con il Padre che il suo volto e le sue vesti rifulgono, anticipando così la gloria della sua risurrezione. Nel brano della Genesi nella prima Lettura ci viene proposto un'altra manifestazione di Dio: quella di un forno fumante e di una fiaccola ardente che passano in mezzo al sacrificio offerto da Abramo. L'Apostolo Paolo, invece, nella Lettera ai Filippesi (II Lettura), ci invita a diventare imitatori di Cristo perché anche noi un giorno saremo trasformati a sua immagine.
Nicola Gori
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