Lunedì Barack sarà il primo presidente Usa a visitare il Myanmar
La visita è un segno tangibile
dell’appoggio statunitense alla politica riformista adottata dal governo
succeduto alla giunta militare. Forse un riconoscimento arrivato troppo
presto, considerato il gran numero di prigionieri politici ancora
dietro le sbarre e i sanguinosi scontri etnici tra buddisti e la
minoranza musulmana
Membri del partito di Aung San Suu Kyi (Lega Nazionale per la Democrazia) si preparano alla visita di Obama (Ansa)
Obama è il primo presidente americano a visitare il Myanmar, l’ex Birmania, un segno tangibile dell’appoggio statunitense alla politica riformista adottata dal governo succeduto alla giunta militare; un riconoscimento che però, secondo alcuni, è arrivato troppo presto, considerato il gran numero di prigionieri politici ancora dietro le sbarre e l’incapacità del governo di evitare i sanguinosi scontri etnici tra buddisti e la minoranza musulmana nello stato Rakhine, lo scorso mese.
Il presidente Thein Sein ha assunto le redini del Paese nel marzo 2011 alla guida di un governo civile, ancora composto però in massima parte da militari legati al regime militare.
Da allora sono stati liberati, circa 700 birmani -secondo i dati dell’Associazione per l’Assistenza ai Prigionieri politici- condannati per attivismo politico. La principale formazione dell’opposizione, La Lega Nazionale per la Democrazia guidata dalla Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, sostiene che circa 330 birmani, tra i quali anche membri del partito, rimangono dietro le sbarre per motivi politici. La visita ufficiale di Obama, che inizia lunedì, rientra nel tour che il presidente Usa farà dal 17 al 20 novembre nel sud-est asiatico e in cui toccherà anche Thailandia e Cambogia.
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