sabato 5 maggio 2012

Il Giorno del Signore : V Domenica di pasqua

 6 maggio 2012

V DOMENICA DI PASQUA
Liturgia della Parola:At 9,26-31; Sal 21,26b-28.30-32; 1Gv 3,18-24; Gv 15,1-8.

IN QUESTO È GLORIFICATO IL PADRE:
«CHE PORTIATE MOLTO FRUTTO»

«Rimanete in me e io in voi. Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla».QUESTA Domenica si presenta quale festa della "pienezza battesimale": dell'intimità profonda tra Cristo e il fedele rinato con lui a Pasqua. Ma a proposito dell'immagine della vite e del tralcio proposta oggi dal Vangelo di Giovanni, sant'Agostino commentava lapidario: «O la vite o il fuoco». O rimaniamo in Cristo e Lui in noi, come il tralcio nella vite, e allora portiamo molto frutto; o al contrario: chi non rimane in Lui viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Il messaggio è una forte esortazione a rimanere in comunione di fede e di amore con Gesù, allo scopo di crescere nella vita divina, ricevuta nel Battesimo. Ma come restare uniti a Lui nella fedeltà quotidiana? Giovanni risponde: «Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio e Dio in lui» (II Lettura). Inoltre, annunciando come Paolo il Nome di Gesù risorto (I Lettura). Infine, accogliendo questo avvertimento: Dio Padre, quale agricoltore, pota il tralcio della vite, operazione dolorosa ma necessaria per portare frutto. Altrimenti avverrà la separazione: chi non rimane in Cristo è come un albero che non fruttifica: viene buttato nel fuoco per essere bruciato.
Sergio Gaspari, smm.

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