Il Prof. Ernesto Preziosi, Direttore delle
Pubbliche Relazioni dell'Istituto Giuseppe Toniolo, ci racconta il
rapporto tra Giuseppe Toniolo e il Movimento Cattolico.

L’atto formale di adesione potrebbe
essere considerato intorno alla data di pubblicazione di una sua lettera
inviata quando Toniolo ha ormai trentacinque anni ai vertici dell’Opera
dei Congressi e ospitata con il titolo «Una sapiente proposta» sul
giornale dell’Opera nel 1880. D’altra parte il Movimento cattolico, a
quel punto, ha mosso solo i suoi primi passi; se infatti è del 1867
l’appello che Mario Fani e Giovanni Acquaderni rivolgono alla Gioventù
cattolica italiana, è del 1871 il primo congresso che si tiene a Venezia
promosso dalla Gioventù cattolica e da cui prenderà il via l’Opera dei
Congressi.
Il confronto del Movimento Cattolico
negli anni in cui operò Toniolo è polarizzato tra cattolici
intransigenti e cattolici transigenti. Il venerabile può essere
considerato sicuramente intransigente per quanto riguarda la fedeltà e
la lealtà al Papa, che il Concilio Vaticano I nel 1869 proclamerà
infallibile quando parla ex cathedra. Tuttavia, accanto alla fedeltà al
successore di Pietro, il Movimento cattolico - e Toniolo ne sarà uno dei
protagonisti - darà allora vita ad una feconda azione educativa e
culturale, solidale e sindacale, mutualistica e amministrativa,
mostrando una inedita apertura alla nascente «questione sociale». In
Toniolo appare evidente l’evoluzione di una generazione di cattolici che
andranno sempre più allontanandosi dal legittimismo rigido e
intransigente di quanti avevano «subìto» come traumatica la fine dello
Stato della Chiesa. Una apertura in lui resa ancora più evidente dalla
capacità di studio e di elaborazione culturale sulle nuove tematiche
sociali, in grande sintonia con l’apertura di Leone XIII, il pontefice
della Rerum Novarum.
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