giovedì 16 dicembre 2010

Thailandia : L'isola che non c'è (di Ataru Moroboshi79) 12° puntata:E se arriva la tempesta io mi butto in mare.


E se arriva la tempesta io mi butto in mare.

Sono da poco le 18.00
Vento e pioggia, profumo di mare.
Solo il rumore della tempesta.

In cuffia John Lennon, Imagine.
Sono giorni di silenzio, di pioggia e di forte vento sull'isola che non c'e'. Sono giorni in cui la calma si fonde col silenzio accompagnata dal lento ticchettare della pioggia, Sono giorni in cui mi godo ancora di piu' questa splendida spiaggia, vuota, silenziosa, persa nel vuoto di un mondo che da tempo non mi piace piu'. Vago senza meta passeggiando da solo con i miei cagnetti al seguito. Mi siedo e guardo il mare. Un mare per il quale non trovo aggettivi abbastanza belli per descriverlo. Sulla battigia conchiglie e tronchi d'albero caduti per l'erosione del mare mi regalano una fotografia della spiaggia molto selvaggia, splendide panchine naturali che entrano nel mare, una natura da sogno. E poi, il temporale. E oggi, come non mai l'ho aspettato. Da lontano il cielo lentamente si colora di nero, come se fosse dipinto ad acquarelli, il vento soffia crescendo, i riflessi sul mare spariscono e l'acqua si colora di scuro e profondo blu. E' tempo di finire la mia sigaretta, alzarmi dall'hamaca e godermelo a pieno. Le prime gocce fredde sulla pelle sono un autentica goduria, brivi e una leggera emozione mi prende al cuore. Inizio a togliermi la maglietta. E poi con violenza, arriva. Il vento si alza improvvisamente, quasi mi porta via. L'odore del mare mi riempie e la pioggia inizia a cadere sempre piu' forte. Prendo la rincorsa e mi butto. L'acqua e' calda mentre fuori la tempesta si abbatte sulle palafitte. Se mi immmergo completamente vedo la pioggia cadere nel mare come tanti piccoli proiettili e il caldo delle correnti mi avvolge. Mi prenderanno per pazzo. Mentre tutti chiudono le finestre io mi godo anche questo. Ingordo di esperienze ho deciso di non farmene mancare piu' nessuna. Lentamente la teempesta mi passa sopra, la luce scende e la pioggia cessa di cadere. Un languorino si fa sentire, e' il momento di uscire e cucinare. E cosi' sia, dopo la tempesta, un bell'uragano di spaghetti e poi il mio morbido letto.

E un altro giorno se ne va, sull'isola che non c'e'.

Sempre con il cuore.

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