mercoledì 15 dicembre 2010

L'uomo che vive senza denaro


Mark Boyle, l'uomo che ha deciso di vivere senza denaro



La scelta drastica un anno fa.
Ossi di seppia come dentifricio
e frutta secca per lavare il bucato.
«Mai stato così felice in vita mia»
BRISTOL
Mark Boyle, 31 anni, ha smesso di usare i soldi nel novembre 2008. Vive in un caravan parcheggiato in una fattoria alle porte di Bristol, dove fa volontariato tre volte alla settimana. La “casa” gli è stata fornita da Freecycle, un gruppo di “mutuo soccorso” fondato in Inghilterra da persone che si scambiano oggetti gratuitamente. Si nutre delle piante che coltiva, e produce elettricità con un pannello solare. Ha un telefono cellulare che utilizza solo per ricevere chiamate, e un notebook che si alimenta a energia solare.

Boyle, che è vegetariano da sei anni, nel 2007 ha fondato la Freeconomy, una comunità online che promuove la condivisione di abilità e proprietà, e che a oggi conta 17.000 iscritti. Ha anche pubblicato un libro, “The Moneyless Man: A Year of Freeconomic Living”.

«E’ iniziato tutto in un pub», ha dichiarato l'uomo in un'intervista rilasciata al Telegraph: «Ero con un amico e stavamo parlando dei vari problemi del mondo, come lo sfruttamento del lavoro, la distruzione ambientale, i test sugli animali, le guerre, l’impoverimento delle risorse energetiche. Ho capito che tutte queste piaghe erano in qualche modo connesse con il denaro. Così ho deciso di inizare a farne a meno. Ho venduto la mia casa a Bristol e ho lasciato il mio lavoro in un’azienda che produce cibo biologico. Poi - prosegue - ho steso una lista di tutte le cose che generalmente acquistavo e mi sono sforzato di trovare una via alternativa per procurarmi ciò di cui avevo bisogno. Al posto del dentifricio ad esempio uso un misto di ossi di seppia e semi di finocchio. Altre cose, come l’iPod, sono state semplicemente depennate: gli uccelli che vivono sugli alberi vicino al mio caravan sono diventati il mio nuovo iPod».

Naturalmente questo nuovo stile di vita richiede più tempo e maggiore sforzo per fare qualunque cosa: «Per lavare i miei vestiti a mano nell’acqua fredda, usando il detersivo che ricavo bollendo sulla stufa la frutta secca, arrivo a impiegare anche due ore, mentre con una normale lavatrice il bucato è fatto in non più di mezz’ora».

Questa avventura è nata come un esperimento di un anno, ma Boyle si trova talmente a suo agio con questa nuova vita che ha deciso di continuare. «Non mi sono mai sentito così in forma e felice. La mia famiglia all’inizio ha disapprovato totalmente questa scelta, ma adesso la supportano pienamente e vorrebbero quasi sperimentarla anche loro».

I problemi sorgono nell’approccio con le ragazze: non è facile corteggiare se non si hanno soldi. «Sono cresciuto nel Nord dell’Irlanda, dove è sinonimo di virilità e galanteria offrire la cena al primo appuntamento. Ma rimedio invitandole nel mio caravan: accendiamo il fuoco e gustiamo un’ottima cenetta fatta in casa». «Al momento però – ammette Boyle – sono single. Grazie al mio libro e al blog alcune donne sembrano iniziare a nutrire qualche interesse nei miei confronti. Certo, non sono un soggetto facile: vegetariano e per giunta squattrinato. Ma in tutta la Nazione ci sarà almeno una donna che la vede come me». Non gli resta che attendere e avere fiducia.

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