sabato 27 agosto 2016

Il Giorno del Signore : XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 2016

28 agosto 2016

La religiosità che si concretizza nell’amore a Dio e al prossimo attesta la sua qualità, perché unisce la Parola di Dio e la fede alla loro pratica. Non basta essere ascoltatori della Parola di Dio, occorre anche compiere quanto essa ci chiede.

«QUANDO SEI INVITATO VA’ A METTERTI ALL’ULTIMO POSTO»

commento

NEL Vangelo, Gesù prende spunto da una scenetta, vista durante un pranzo, per offrire un insegnamento prezioso ai suoi discepoli: essi devono scegliere l’ultimo posto, mettersi con i poveri e gli umili, stare dalla loro parte. Non è un manuale di buona educazione quello che Gesù propone, non è una semplice lezione di galateo per educarci alla modestia. È la partecipazione al suo stesso stile di vita, al suo mistero pasquale: Lui è venuto per servire, si è umiliato fino alla morte di croce, ha annunciato ai poveri la salvezza.
Le parole del Siracide (I Lettura) preparano il nostro cuore a comprendere gli ammonimenti di Gesù: Dio è glorificato solo dagli umili, cioè da coloro che non cedono alla superbia di sentirsi arrivati, ma implorano costantemente la salvezza di Dio, si nascondono all’ombra delle sue ali. I cristiani non sono una casta di privilegiati o di arrivisti che ambiscono al potere e al successo: alla scuola del loro Signore essi sanno aprire il loro cuore e condividere i loro beni.
Siamo chiamati a scegliere l’ultimo posto per stare dalla parte di Cristo. Questa è la vera gloria del discepolo: non l’onore del mondo, ma la ricompensa dell’amore del Padre.

Elide Siviero

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