3 aprile 2016
Dopo la scoperta della tomba vuota da parte di Pietro e Giovanni, la liturgia ricorda le apparizioni del Risorto. È la volta di Tommaso l’incredulo. Lo scopo dell’evangelista Giovanni è di suscitare la fede in Gesù, riconoscendolo come Cristo e Figlio di Dio. - Oggi si celebra la Domenica della Divina Misericordia.BEATI COLORO CHE NON HANNO VISTO E HANNO CREDUTO
LA piena adesione di fede rende possibile, generosa, feconda la nostra appartenenza a Cristo. Occorre ricreare nelle singole comunità cristiane una differente area vitale: luoghi di culto da trasformare in luoghi del perdono, dell’annuncio evangelico, della carità, dell’accoglienza, dell’aiuto al fedele esitante e all’uomo in ricerca. La comunità apostolica (I Lettura) è protesa a testimoniare la sua fede nel Risorto: i discepoli del Signore, sebbene poco numerosi, attirano le folle. Conquistati dalla loro fede e dai miracoli operati nel nome del Risorto, molti si convertivano.
E cresceva il numero dei credenti! Una provocazione che ci tocca da vicino: l’annuncio del Vangelo è oggi affidato a ciascuno di noi. San Giovanni (II Lettura), esiliato a Patmos, ci offre la visione che prova che la figura gloriosa del Risorto è al centro della comunità cristiana. La sua vittoria sul peccato e sulla morte è certa e definitiva. La sera di Pasqua il Cristo risorto appare ai discepoli riuniti nel cenacolo (Vangelo) e li rassicura che è proprio lui, risuscitato e vivo. Prima di lasciarli conferisce loro il potere di perdonare i peccati.
Domenico Brandolino, ssp
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