Il Giorno del Signore : XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / A
Domenica 26 ottobre 2014
Oggi la liturgia ci aiuta a comprendere e
a vivere il tempo e la storia nelle tre dimensioni della vita
cristiana, che sono il passato accolto nella fede, il futuro proiettato
nella speranza e il presente vissuto nella carità. Ogni domenica quando
ci raduniamo nell’assemblea liturgica manifestiamo il tesoro di queste
dimensioni.
«MAESTRO, NELLA LEGGE, QUAL È IL GRANDE COMANDAMENTO?»
«PRIMA
di essere un comando, l’amore è un dono, una realtà che Dio ci fa
conoscere e sperimentare, così che, come un seme, possa germogliare
anche dentro di noi e svilupparsi nella nostra vita» (Papa Benedetto
XVI). Molte persone sono tentate di contrapporre l’amore per Dio
all’amore del prossimo. Questa scelta, però, è rifiutata dalla
rivelazione, la quale sostiene che il vero rapporto con Dio ci apre
all’amore per gli altri. Il libro dell’Esodo (I Lettura) precisa i
doveri di giustizia e carità verso i più deboli e indifesi: stranieri,
vedove, orfani. E indica il comportamento di Dio come traccia dell’agire
dell’uomo. La comunità di Tessalonica è modello per i credenti della
Macedonia (II Lettura) perché, sull’esempio di Paolo, ha accolto la
Parola con gioia, è forte nelle tribolazioni e persecuzioni, compie con
passione la missione dell’evangelizzazione. I rabbini giudei avevano
complicato la pratica della legge: l’avevano suddivisa in 613 precetti,
248 positivi e 365 negativi, ai quali i fedeli dovevano sottomettersi.
Gesù (Vangelo) privilegia il comandamento dell’amore: amore di Dio,
amore del prossimo.
«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima… Amerai il tuo prossimo come te stesso».
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