sabato 8 febbraio 2014

Il Giorno del Signore : V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / A

In un mondo che ritiene superflui Dio e il suo Cristo, affidando la risoluzione dei suoi problemi solo alla scienza e alla tecnica, la parola di Gesù ha sapore di sfida. Ascoltiamo l’invito di Papa Francesco: «A voi giovani dico: portate avanti questa certezza: il Signore è vivo e cammina al nostro fianco nella vita».

«VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA E LA LUCE DEL MONDO»

«Non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio».NELLE opere della penitenza quaresimale Gesù chiede ai discepoli il digiuno, la preghiera e le opere di carità, compiute nel segreto per ottenere la ricompensa del Padre. Nella liturgia odierna sembra quasi che il Signore rovesci questo insegnamento. Per dare luce al mondo, immerso nelle tenebre e senza luce propria, sono necessarie le opere buone dei fedeli, così la I Lettura: «Se aprirai il tuo cuore all’affamato, allora brillerà fra le tenebre la tua luce». Ma solo Dio è Luce che non tramonta. Per questo ha inviato il suo Figlio quale «Luce delle nazioni» (Lc 2,32). E i cristiani, “figli della luce” (Ef 5,8), devono diventare “sale della terra” e “luce del mondo” attraverso gli atti di amore e di giustizia graditi a Dio. Essi possono irradiare la luce che deve splendere davanti agli uomini perché vedano le loro opere buone e diano gloria al Padre che è nei cieli (Vangelo) percorrendo la via privilegiata della testimonianza. Benedetto XVI diceva: «L’uomo incontra Dio attraverso un uomo che ha incontrato Dio». La luce del Padre sfolgora nel mondo nelle opere dei suoi figli (II Lettura).

Sergio Gaspari, smm

«Non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio».

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