Il Giorno del Signore : II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / A
Il Signore Gesù viene presentato con i tratti dell’agnello «che
toglie il peccato del mondo». Per il credente, come per la Chiesa, il
vero volto di Cristo si svela a poco a poco, nel corso di un cammino di
fede compiuto con costanza e decisione./em>
GIOVANNI VEDENDO GESÙ DISSE: «ECCO L’AGNELLO DI DIO»
GIOVANNI
è il Precursore e, come tale, ad un certo punto distoglie l’attenzione
da sé, perché gli occhi si volgano verso Colui al quale ha preparato la
strada: il Messia-Gesù, l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato
del mondo (Vangelo). Finalmente, dopo tanta attesa, il popolo d’Israele
potrà contare non su un liberatore di tipo politico o economico, ma su
colui che è veramente luce delle nazioni e porta la salvezza fino
all’estremità della terra (I Lettura). Il nuovo Israele, la Chiesa, può
lodare il Signore perché la rende santa, cioè in comunione perfetta con
Dio (II Lettura): benché sotto il peso del peccato, in essa opera lo
Spirito di riconciliazione e di rinnovamento, così che l’uomo non ne sia
più schiavo, ma ne sia riscattato da Cristo, che, come agnello senza
macchia, si è addossato il peccato di molti e lo ha inchiodato al legno
della croce. Ogni cristiano deve farsi testimone di questo stupendo
dono, in modo che la santità possa essere sperimentata da ogni uomo e
così venga dissetato per sempre il desiderio di liberazione
dall’angoscia della morte.
Tiberio Cantaboni
Il
Battista dice di Gesù: «Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me
viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”».
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