sabato 26 ottobre 2013

Il Giorno del Signore : XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / C


XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / C

Liturgia della Parola: Sir 35,15b-17.20-22a; Sal 33,2-3.17-19.23; 2Tm 4,6-8.16-18; Lc 18,9-14

DUE UOMINI SALIRONO AL TEMPIO A PREGARE...

Gesù dice al paralitico: «Àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e prese la sua barella e se ne andò.«NON ho lavorato, non ho compiuto le opere della giustizia, non ho mai osservato uno solo dei tuoi comandamenti, ho vissuto nel vizio per tutta la mia vita; eppure tu non hai rivolto altrove lo sguardo, mi hai cercato e mi hai trovato là dove andavo errando». Queste parole di un autore spirituale, Simeone il Nuovo Teologo (Inni, XLI), esprimono l’atteggiamento umile e confidente del pubblicano al tempio (Vangelo): non ha il coraggio di guardare in alto, ma chiede misericordia al Signore, nella speranza che almeno il suo sguardo sia rivolto su di lui, lo raggiunga in quel momento di tristezza a motivo dei suoi peccati e gli doni misericordia. Il fariseo è troppo intento a esibire il proprio certificato di benemerenza nei confronti del Signore, senza rendersi conto che, invece, Dio gradisce uno spirito contrito e non disprezza un cuore affranto per i propri errori. Cristo insegna a non insuperbirci e a non fare confronti fra la nostra vita e quella degli altri, ma, come direbbe san Paolo, (II Lettura) ad avere ognuno la giusta misura di sé, così da essere aperti a Dio.
Tiberio Cantaboni

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