XIII DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO / C
Liturgia della Parola: 1Re 19,16b.19-21; Sal 15,1-2.5.7-11; Gal 5,1.13-18; Lc 9,51-62.
RADICALITÀ NEL SEGUIRE CRISTO UNA RICHIESTA ANCHE PER NOI
«SEGUIMI». Il comando, rivolto da Gesù a uno dei suoi uditori, oggi lo fa sentire anche a ciascusno di noi. Percepiamo l'urgenza della chiamata, ma le nostre resistenze sono ancora tante e ben radicate. Due scene di vocazione occupano la prima e la terza lettura di questa domenica.Il profeta Elia (I Lettura) si sceglie Eliseo che sarà il continuatore della sua missione. Una chiamata precisa e inderogabile, evidenziata dal mantello che Elia getta sulle spalle del suo discepolo, e che lo spinge ad abbandonare tutto per rispondervi.
San Paolo (II Lettura) ci dice che il vero discepolo è un uomo libero dalla schiavitù del peccato. Docile allo Spirito, può aprirsi all'amore di Dio e del prossimo. Le tre vocazioni del racconto lucano (Vangelo) sottolineano una differenza sostanziale con la vocazione di Eliseo. Il discepolo è invitato da Gesù, che sta attuando la sua vocazione messianica salendo a Gerusalemme dove si compirà il suo destino ultimo, a seguirlo sulla via della croce con prontezza impegnando senza riserve l'intera sua vita.
Domenico Brandolino, ssp
1 commento:
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