XII DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO / C
Liturgia della Parola: Zc 12,10-11; 13,1; Sal 62,2-6.8-9; Gal 3,26-29; Lc 9,18-24
«Il FIGLIO DELL'UOMO DEVE SOFFRIRE MOLTO»
LA Liturgia odierna ci esorta a contemplare la missione salvifica di Gesù con gli occhi di Dio. Altrimenti sarà quasi impossibile seguire il Maestro che cammina verso Gerusalemme per un destino di sofferenza e di morte.Nel Vangelo Gesù sta pregando in un luogo solitario e i discepoli, ignari della situazione, stanno con lui. Gesù chiede l'opinione della gente su di lui, ma soprattutto vuole esplorare la loro fede. Risponde Pietro indicando in lui "il Cristo di Dio". Ma forse la risposta è incompleta, non precisa il vero volto del Figlio di Dio. Ecco perché Gesù impone il silenzio, e prosegue: seguirmi significa percorrere con me la "via dolorosa", quella del "soffrire molto". Ma ecco che la liturgia ci apre alla speranza. Dopo la desolazione del peccato, Israele, raggiunto dalla grazia, si convertirà e ritornerà a Dio (I Lettura).
Paolo ricorda che nel battesimo siamo stati inseriti in Cristo, siamo quindi eredi delle promesse divine fatte alla «discendenza di Abramo» (II Lettura). È necessario però rinnegare se stessi, perdere la vita con Cristo per riaverla con lui nella sua risurrezione.
Sergio Gaspari, smm
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