IV DOMENICA DI AVVENTO / C
Liturgia della Parola: Mi 5,1-4a; Sal 79,2-3.15-16.18-19; Eb 10,5-10; Lc 1,39-45
PERCHÉ LA MADRE DEL MIO SIGNORE VIENE DA ME?
L'Aattesa
del Natale si fa immediata. Tre grandi guide ci preparano ad accogliere
il Salvatore: il profeta Isaia, Giovanni Battista, e oggi, Maria di
Nazaret. La Parola di Dio ci parla del Messia che è grande e potente,
«le sue origini sono dall'antichità», «pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del suo nome»; il nome del Signore si estenderà fino ai
confini della terra e la sua pace sarà grande (I Lettura).Il Dio grande e potente si renderà presente nella piccola Betlemme, nella piccola Maria, perché il Signore sceglie la strada della piccolezza, dell'umiltà, del servizio. È lo stile di Dio. Il Figlio di Dio, venendo nel mondo è l'uomo del grande "Eccomi". Dopo i sacrifici antichi, Gesù offre il suo corpo e la sua vita, dando inizio alla nuova ed eterna alleanza, «Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà» (II Lettura).
Accanto all'eccomi di Cristo, l'eccomi di Maria. Arca della nuova alleanza, accoglie Cristo, e lo porta nella casa di Elisabetta per celebrare con lei le opere dell'Altissimo. «Beata te che hai creduto», la grandezza di Maria è credere che a Dio tutto è possibile. Beata te che hai creduto, Maria! Beato ciascuno di noi che vive di fede, nel mondo di oggi.
Filippo Rappa, ssp
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