XXXI DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO / B
DEL TEMPO ORDINARIO / B
Liturgia della Parola: Dt 6,2-6; Sal 17,2-4.47.51ab; Eb 7,23-28; Mc 12,28b-34
AMERAI IL SIGNORE DIO TUO… E IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO
Il
compendio di tutta la Legge è nel comandamento dell'amore. È Gesù
stesso che l'afferma nel testo odierno dell'evangelista Marco. Qualsiasi
altra norma o regola trova il suo compimento e la sua validità nel
circuito dell'amore di Dio, nel quale l'uomo è inserito per grazia. Già
nell'Antico Testamento, il comandamento dell'amore verso Dio è stato
completato con quello verso il prossimo. Il pensare, il prendersi cura e il preoccuparsi del fratello, diventa così un modo per contraccambiare all'amore gratuito di Cristo e per imitare il suo esempio. Per questo, la carità fraterna è il tratto distintivo che deve caratterizzare i fedeli di Gesù. È il loro biglietto da visita. L'invito ad amare lo troviamo anche nella Prima Lettura tratta dal Deuteronomio. È l'inizio della preghiera ebraica dello "Shemà, Israel!" ("Ascolta, Israele!"), nella quale viene professata la fede in un unico Dio, si ricorda la sua alleanza e il comandamento dell'amore. L'Autore della lettera agli Ebrei (II Lettura), afferma che Cristo possiede un sacerdozio che non tramonta e che la sua redenzione travalica i limiti di tempo e di spazio ogni epoca.
Nicola Gori
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