XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO /B
Liturgia della Parola: Ez 2,2-5; Sal 122,1-4; 2Cor 12,7-10;
Mc 6,1-6
GESÙ PERCORREVA I VILLAGGI
D'INTORNO, INSEGNANDO
LE tre letture odierne ci mostrano una delle costanti della
missione profetica: l'esperienza del rifiuto. Incredulità,
indifferenza, reazione ostile si pongono spesso in alternativa
alla provocazione della Parola che ci raggiunge con paziente
ostinazione. Ezechiele (I Lettura) ha ricevuto l'incarico
di contestare al popolo eletto le sue infedeltà e invitarlo
alla conversione. Una missione delicata che il profeta dovrà
svolgere senza esitazione. La "spina nella carne" con cui Paolo
deve fare i conti (II Lettura) non è un ostacolo al ministero
dell'apostolo, ma una risorsa: il Signore gli fa capire che
proprio nella debolezza sta la sua forza.
Gli abitanti di Nazaret (Vangelo) rifiutano di riconoscere
in Gesù il Messia: ai loro occhi Gesù è il falegname del
paese, figlio di Maria e di Giuseppe. Come discepoli di Cristo,
dobbiamo accogliere il suo messaggio e divulgarlo: «Il
compito dell'educatore cristiano è diffondere la buona notizia
che il Vangelo può trasformare il cuore dell'uomo, restituendogli
ragioni di vita e di speranza» (Educare alla vita
buona del Vangelo. Orientamenti pastorali dell'Episcopato
italiano per gli anni 2010-2020).
Domenico Brandolino, ssp
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