domenica 27 novembre 2011

Vita e opere di Simenon, il 'padre' di Maigret In Francia in mostra 200 oggetti tra pipe, scrivania, manoscritti, penne

(di Aurora Bergamini)

PARIGI - Sulla scrivania ci sono caffe', una cinquantina di matite ben temperate, un nuovo bloc notes, una busta gialla con i nomi, l'eta' e gli indirizzi dei personaggi, macchina da scrivere e pipe pulite. Le tende dello studio sono rigorosamente chiuse e sulla maniglia della porta e' appesa la scritta 'do not disturb': George Simenon ripeteva lo stesso rituale prima della scrittura di un romanzo. Impiegava 15 giorni, si alzava alle quattro del mattino e lavorava fino alle nove di sera.

Una grande retrospettiva in Vandea, nell'ovest della Francia, a
Lucs-sur-Boulogne, dove lo scrittore belga abito' tra il 1940 e il 1945 - proprio qui scrisse il suo primo romanzo autobiografico 'Pedigree' - ripercorre la vita leggendaria del padre di Maigret. La sua infanzia a Liegi, in Belgio, in una famiglia cattolica, conservatrice, di origini modeste: lascia la scuola a 15 anni, poco dopo la morte di suo padre e diventa giornalista a La Gazette de Liege.

C'e' poi l'esperienza parigina, le sue frequentazioni con la regina del cabaret Josephine Baker e artisti come
Picasso e Cocteau. Il soggiorno negli negli Stati Uniti e i viaggi in tutto il mondo. Una sezione e' dedicata ai romanzi e al suo personaggio culto il commissario Maigret, al Simenon intimo - si sposo' due volte prima con la pittrice Regine Renchon e poi con la sua segretaria americana Denyse Ouimet dalla quale ebbe tre figli: John, Marie-Jo e Pierre - e al successo mondiale dei suoi romanzi. ''Non sono ne' un fenomeno ne' un enigma sono semplicemente un artigiano che ha fatto il suo mestiere'', non si stancava di ripetere Simenon.

E' considerato uno dei maggiori scrittori del XX secolo. Al suo attivo ha 25 opere autobiografiche, 117 romanzi, 75 Maigret, 155 storie, 9.000 personaggi, 249 adattamenti al cinema. E' tra gli autori francofoni piu' tradotti al mondo dopo Jules Vernes, Charles Perrault e Goscinny.


La mostra si apre con una fotografia del 1951 che rappresenta Simenon davanti al 36 quai des Orfevres, dove Maigret svolgeva le sue indagini, storica sede della polizia giudiziaria parigina (che presto lascera' l'ile de la Cite', al centro della citta', a due passi dalla Senna, per trasferirsi nel nord-ovest).


''Maigret e' uno dei rari personaggi se non l'unico, che ho creato e che ha alcuni punti in comune con me'', aveva spiegato lo scrittore. Il percorso espositivo ricalca l'ambiente poliziesco tipico dei suoi romanzi. In mostra ci sono la sua scrivania, la sua sedia, le pipe, la penna Parker, il cappello di feltro, le macchine da scrivere Royal o Remngton, gli album di foto, alcuni manoscritti: in tutto circa 200 oggetti provenenti dal Fondo Simenon dell'Universita' di Liegi e da prestiti privati. Uno dei figli di Simenon, John, ha partecipato all'allestimento insieme ai curatori Christophe Vital e Luc Siret.

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