Il prossimo 27 ottobre si celebrerà la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace di Assisi, 25 anni dopo il pellegrinaggio del 1986 voluto da Giovanni Paolo II. Per Anton Meemana, docente cattolico universitario, i leader religiosi dovranno “essere attenti al problema della persecuzione anticristiana”, perché “un vero cristiano è una benedizione e una sfida per l’intera umanità, mai un peso o una disgrazia”.

Secondo il professore, San Francesco d’Assisi rappresenta “un vero modello”, perché “ogni giorno ci sfida a prendere con serietà il meglio delle nostre tradizioni e a viverlo con intensità”. Solo una persona simile, afferma Meemana, “può diventare una benedizione per l’umanità intera”.
Il docente sottolinea: “La pace e la verità sono legate tra loro nel profondo. La ricerca della verità è il fondamento di tutti i tentativi di costruire la pace. Le tensioni dottrinali rendono i nostri orizzonti spirituali più ampi”. In tal senso, per il professore, “un vero cristiano è una benedizione e una sfida per l’intera umanità, ma mai un peso o una disgrazia. I non cristiani non devono aver paura degli autentici cristiani”.
Meeman esorta poi i leader religiosi a fare attenzione al problema della persecuzione nel mondo, in particolare nei confronti della comunità cristiana: “Chi uccide un cristiano, o qualunque essere umano, disonora la propria religione. La giustizia sociale deve nascere dal cuore. Il risveglio spirituale asiatico deve rinnovare il volto del mondo, bruciare i cuori della gente e riaccendere l’anima dell’umanità”.
Infine, ai leader religiosi che interverranno alla Giornata di Assisi, il docente dà quattro suggerimenti: “Rinforzare l’agenda della giustizia sociale; più solidarietà con i Paesi del terzo mondo; testimoniare i valori della preghiera; occuparsi di giustizia economica ed ecologica”.
Nessun commento:
Posta un commento