mercoledì 17 agosto 2011

Pornografia: internet avrà il suo “quartiere a luci rosse”, al via il dominio XXX

ROMA – Tra poco anche internet avrà una sua zona a luci rosse, un po’ come il quartiere di Amsterdam. Una zona del web adibita esclusivamente alla pornografia. E’ cominciata infatti “l’Impresa” americana che commercializza il dominio XXX di primo livello per i siti porno. Un passo importante che consentirà anche a virus e malware di non entrare nelle “zone a luci rosse”. Ma sono proprio i provider di materiale pornografico a non approvare a causa dei costi troppo elevati dell’operazione.

L’ultima parte dei domini sarà .xxx e i gestori di siti erotici e porno potranno registrare domini internet con contenuti hard con la nuova estensione. ICM Registry, un’azienda statunitense che ha appena annunciato le scadenze, assicura che i siti saranno più protetti da virus e altri malware e spera di realizzare vendite per milioni di dollari.

I tempi sono quindi cambiati e dopo anni di discussioni, nel 2011 è stato infatti stabilito che pressoché qualsiasi parola potrà diventare dominio di primo livello. Questa decisione consente di avere una propria sovranità anche in internet. Sono consentite anche espressioni generiche come .auto, .viaggio o, appunto, .xxx.

Qualsiasi azienda che disponga del budget necessario può richiedere un nome a dominio. Solo per la richiesta sono necessari 185.000 dollari, il suo esercizio può costare anche milioni. Tuttavia gli esperti sono convinti che in poco tempo saranno create centinaia di nuove estensioni di domini internet. Ora parte la corsa al business.

Sui domini .xxx è vietata la pedopornografia. Inoltre su tutti i siti viene effettuato un controllo per eliminare virus, trojan e worm, poiché malware di questo tipo sono molto diffusi in particolare nelle zone malfamate di internet.

Tuttavia le proteste sono numerose: certamente non stupisce che il partito conservatore americano si opponga alla novità, ma anche l’industria pornografica statunitense è contraria, temendo che in una società puritana si possa censurare più facilmente i contenuti pornografici, grazie all’utilizzo di un’unica estensione di dominio. Inoltre potrebbero esserci costi molto alti. Anche le aziende di altri settori sono preoccupate, perché con la nascita di un nuovo dominio, potrebbero scaturire anche nuove lotte per gli indirizzi.

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