Poco più a sud, a Bentota, qualche lussuoso resort, costruito a imitazione degli antichi forti olandesi, sbuca tra la vegetazione e il mare, mentre a Induruwa la costa è il regno di lunghe spiagge deserte e selvagge. Almeno finché non si arriva a Galle, vecchio centro coloniale circondato da fortificazioni e protetto dall'Unesco, ricco di fascino e di piccoli raffinati boutique hotel ricavati dai palazzi che erano un tempo le dimore dei mercanti.
Meno sofisticati, ma altrettanto autentici, i paesini più a sud come Weligama, dove nelle acque basse della baia si trovano ancora i pescatori al lavoro abbracciati a lunghe pertiche conficcate sui fondali. Proprio di fronte al villaggio, c'è la piccola Taprobane, un isolotto privato dove, agli inizi del Novecento, un conte francese costruì l'elegante villa divenuta oggi un esclusivo albergo (e proibitivo, la notte parte da 1200 euro), frequentato da artisti e celebrità .
Più a sud invece, Mirissa è un piccolo villaggio fuori del tempo, con le case costruite lungo la spiaggia, una mezzaluna bagnata da acque cristalline. La storia – antichissima – dell'isola però va scoperta un po' discosta dal mare, verso il cuore dell'isola e nella grande pianura a nord di Colombo. Tra le rovine di Anuradhapura, capitale dell'isola nel V secolo a.C., che conserva imponenti stupa candidi e monasteri, negli antichi palazzi e nei giardini di Polonnaruwa, dove si possono ammirare quattro gigantesche statue del Buddha scolpite in un unico blocco di granito.
O ancora tra i sensuali affreschi appena sbiaditi dal tempo di Sigiriya, una roccia trasformata in inespugnabile fortezza verso nord. Più a sud, su un lago artificiale circondato dalle colline, si trova Kandy, una delle più affascinanti città storiche dello Sri Lanka. Qui ci sono le università più antiche, i centri monastici più importanti dell'isola e, in uno dei suoi templi, protetta da preziosi scrigni, una delle reliquie più famose del buddismo: il Dente di Buddha.
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