domenica 24 aprile 2011

INDIA : Addio a Sai Baba, guru dei vip Il premier Singh: "Vuoto incolmabile"

PUTTAPARTHI (INDIA) - Il leader spirituale indiano Sai Baba, adorato da milioni di seguaci come un dio vivente, è morto stamani in un ospedale in India all'età di 85 anni. Lo riferiscono i media indiani.

Il corpo del guru sarà tenuto per i prossimi due giorni nell'ashram di Puttaparthi, nell'India meridionale, per permettere l'omaggio dei fedeli e preparare i funerali previsti per mercoledì. I fedeli potranno vedere la salma a partire dal tardo pomeriggio di oggi.

Intanto le autorità indiane hanno rivolto un appello alla calma: migliaia di persone sono confluite nei giorni scorsi nella cittadina dell'Andhra Pradesh, mentre riunioni di preghiera sono in corso nelle migliaia di centri da lui fondati in India e nel mondo. Davanti all'ospedale le forze dell'ordine hanno dovuto montare barriere per contenere la folla.

Era in condizioni critiche da alcune settimane: secondo un bollettino medico dell'ospedale appartenente alla fondazione che porta il suo nome, dove era ricoverato da 27 giorni, Sai Baba è morto alle 7.40 ora indiana (4.10 in Italia) per collasso cardiocircolatorio.

La scomparsa di Sai Baba ha rattristato le autorità indiane. Il primo ministro Manmohan Singh, la presidente del Partito del Congresso al governo, Sonia Gandhi, ed uno dei massimi leader dell'opposizione di centro-destra (Bjp), L.K. Advani, hanno presentato le loro condoglianze per la perdita di una delle più importanti
figure spirituali indiane. Singh ha definito l'illustre defunto come "un leader spirituale ed una icona che ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo". La sua perdita, ha detto, "lascia un vuoto incolmabile".

Da parte sua la Gandhi ha inviato una lettera privata alla famiglia il cui contenuto non è stato divulgato. Infine Advani ha ricordato quanto la sfera spirituale sia importante da tempo immemorabile in India, sottolineando che "nell'India moderna pochi possono aver vantato il seguito avuto da Sai Baba. Con la sua scomparsa il paese entra in una fase oscura. Rendo il mio tributo a questa grande anima".

Ritenuto dai suoi seguaci - circa dieci milioni nel mondo - una divinità dotata di poteri sovrannaturali come quello di far apparire oggetti, curare i malati in fase terminale e ricordare le sue vite precedenti, e bollato invece dai suoi detrattori come un "mago" e un impostore, Sai Baba era divenuto negli anni il guru delle star. George Harrison dei Beatles ne era rimasto particolarmente colpito, e la guida indiana era seguita da politici, rockstar e celebrità, in Oriente ed Occidente. Campioni di cricket come Sachin Tendulkar, politici di primo piano come Indira e Rajiv Gandhi, star di Hollywood come Steven Seagal e Goldie Hawn hanno fatto tappa a Puttaparthi.

In Italia, Antonio Craxi, fratello di Bettino, decise di trasferirsi per un periodo nel suo quartier generale. E perfino il primo uomo sulla Luna, l'astronauta Neil Armstrong, non è sfuggito al fascino del guru indiano. Nel 1997 toccò invece a Sarah Ferguson, duchessa di York, fargli visita, mentre un altro vip dal sangue blu - il principe Carlo - secondo i vertici dell'Organizzazione Sathya Sai fondata proprio da Sai Baba nel 1963, una volta espresse il desiderio di incontrarlo, senza riuscirvi. Secondo alcune indiscrezioni, perfino Michael Jackson, per un breve periodo, fu devoto alla presunta reincarnazione della divinità indù Sai Baba di Shirdi, santo indù morto nel 1918.

L'organizzazione che porta il suo nome finanzia progetti di salute e di istruzione in India, in particolare degli ospedali che dicono di poter curare le malattie benigne ricorrendo a metodi non utilizzati dalla medicina tradizionale. Partito da Puttaparthi, l'impero di Sai Baba si è esteso poi in tutto il mondo. Uno dei suoi principali finanziatori era l'ex proprietario della catena di ristoranti Hard rock cafe, Isaac Burton Tigrett, venuto a vivere a Puttaparthi, e che ha legato all'organizzazione del guru parte della sua fortuna.

In occasione dell'ottantacinquesimo compleanno del leader spirituale, in moltissimi si sono recati a Puttaparthi per rendergli omaggio. Anche in questo caso, non erano mancate le celebrità: tra i partecipanti anche il premier indiano Manmohan Singh.

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