Il tridente misterioso di Paracas
di Syusy_Blady - pubblicatoAndando da Lima verso Nasca, prima d’incontrare Ica, dove si trova il magnifico museo con le teste allungate più grandi del mondo, fermatevi alla riserva nazionale di Paracas creata nel 1975. Una penisola che si protende nell’oceano Pacifico, che comprende le Isole Ballestas, chiamate anche piccole Galapagos, perchè riserva di animali e uccelli. Ci sono leoni marini, cormorani, pellicani.
Già arrivando al piccolo paese che si affaccia sulla spiaggia di Paracas dal quale si parte per le isole, potrete vedere un centinaio di pellicani che arrivano a mangiare pesci dalle mani di un fotografo locale che poi, creato il contesto, vi scatta la foto. Voi però tirate dritto e chiedete ad un barcaiolo dei tanti che ci sono di portarvi al largo. A quel punto spiegategli che non volete andare a vedere le isole, ma volete costeggiare la costa verso sud perché volete vedere dal mare il Candelabro. Lui capirà.
Il Candelabro è una curiosità meno nota delle linee di Nasca ma altrettanto misteriosa. E’ un enorme “segno” inciso sul terreno circa di 50 metri che assomiglia ad un candelabro ma ha più l’aspetto di un tridente. Si vede dal mare, o dall’alto naturalmente, ed è fatto di linee solcate sul terreno deserto della penisola, che per l’azione dell’alternarsi di temperatura del giorno e della notte si solidificano fino a rimanere indelebili nel tempo.
Già, da quanto tempo sono lì non è dato sapere... Il candelabro avrà la stessa età delle linee di Nasca?
Le ipotesi sono tante:
Serviva ai pirati come segno di riconoscimento dal mare della presenza di un riparo importante come il golfo di Paracas, che costituisce l’unico approdo per chilometri su quella costa?
Era il simbolo di Josè Martì il grande politico e poeta cubano eroe del sud America? Ma non è provato che sia passato di qui.
Sono stati gli extraterrestri? Ipotesi sempre valida, come sapete, soprattutto quando si parla di linee che si vedono dall’alto a bordo di una piccola astronave che ha la necessità di avere segni sul terreno che indichino i luoghi adatti ad atterrare.
Ma c’è una ipotesi affascinante che ha dei collegamenti mitologici e a me piace di più: questa è la patria di Wiracochia, il dio che aveva il suo regno sulle Ande e che come simbolo aveva il tridente. Egli segnò il suo territorio con questa immagine e ancora oggi noi -stupiti, ammirati ed increduli- quando arriviamo in Perù non possiamo spiegare in altro modo le magie che ci troviamo ad ogni passo...
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