MYANMAR – THAILANDIA Migliaia di rifugiati karen in Thailandia a rischio fame
La minoranza etnica birmana in fuga dal Paese per gli scontri fra l’esercito regolare e i ribelli. Almeno 10mila profughi lamentano alloggi inadeguati e mancanza di cibo. Colpite donne, vecchi e bambini. Il governo thai blocca donazioni di riso. La solidarietà di Aung San Suu Kyi.
Yangon (AsiaNews) – Migliaia di profughi di etnia karen, fuggiti dal Myanmar, rischiano di morire di fame in Thailandia. La maggior parte vive dal gennaio scorso in tende di fortuna allestite nella provincia di Tak. I rifugiati hanno dapprima abbandonato le loro case, per sottrarsi al conflitto fra la minoranza e l’esercito birmano; l’acuirsi degli scontri li ha costretti a cercare rifugio oltre confine, in Thailandia. Sul dramma dei profughi è intervenuta anche la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi, che auspica un pronto rientro in patria e condizioni di vita migliori.
I rifugiati Karen – circa 10mila secondo le ultime stime – lamentano alloggi inadeguati e mancanza di cibo; molti sopravvivono con solo un pugno di riso e, non potendo lavorare in Thailandia, sono costretti a lottare per racimolare una piccola somma di denaro. Un profugo karen a Mae Sot rivela che “per i benefattori è difficile pure donare cibo” perché le autorità di Bangkok “non approvano” la politica del sostegno. Tra gli sfollati, molti sono vecchi, donne o bambini e sono ad alto rischio di malnutrizione.
In Thailandia i karen hanno a disposizione tende di fortuna erette fra gli alberi, in mezzo alla boscaglia; altri trovano riparo in alcune aziende agricole della provincia. La maggioranza vorrebbe tornare nei villaggi di origine, in Myanmar, ma i terreni lungo il confine sono cosparsi di mine anti-uomo e il viaggio presenta rischi troppo elevati. La scorsa settimana una bambina di sette anni è rimasta gravemente ferita, dopo che la sua bici è passata sopra una mina.
L’inviato speciale Onu per il Myanmar Tomas Ojea Quintana spiega che il numero crescente di rifugiati birmani nel Sud-est asiatico è una prova della crisi interna del regime ed è diventato un problema “che interessa l’intera regione”.
Sulla questione dei profughi è intervenuta anche Aung San Suu Kyi, leader della Lega nazionale per la democrazia (Nld), che si dice “solidale” con i propri concittadini in fuga dal Paese. “Sono davvero dispiaciuta – afferma la Nobel per la pace – che le condizioni della nostra nazione siano tali da costringere i birmani a diventare rifugiati”. La donna si augura che i rifugiati possano “tornare un giorno nelle proprie case in tutta sicurezza”; intanto invita i Paesi che li ospitano a “badare a questi rifugiati con compassione e comprensione”.
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