sabato 8 gennaio 2011

Thailandia : L'isola che non c'e'. (di AtaruMoroboshi79) LA CASA SULL'AUTOLAVAGGIO


La casa sull'autolavaggio.

In cuffia Club Dogo. Boing Boing!
Fuori sole, silenzio e un funerale nella casa di fianco, 3 giorni di funerale.

Ed e' cosi che dopo una notte passata a casa di nonna decidiamo di andare a vedere un paio di case a Chumpe'. Percorriamo circa 15/20km da casa di nonna, passeggeri su un pick up rosso fuoco percorriamo la strada, scorrono campi, risaie, baracche e stazione del gasolio abbandonate,sembra di essere nel film "the road", piacevole sensazione, io fondamentalmente amo il degrado piu' di ogni altra cosa.

Arrivati all'altezza di un autolavaggio, fermiamo il nostro pickup e percorriamo una stretta via a piedi, ai nostri lati una ventina di villette ad un piano, tutte con il loro giardinetto e la loro inseparabile megaparabolica, mai come adesso capisco quanto sia indispensabile quella mega-antenna. Certo, non sono le case di KhonKaen, niente a che vedere con quel genere di lusso, ma sono dignitose, molto meglio sicuramente di una capanna di legno. Attendiamo un oretta, tempi thai, per l'arrivo dei proprietari dei due immobili liberi nella via dell'autolavaggio.
Fa caldo, fa veramente caldo oggi.

Il pensiero di vivere in una di queste case, con vista sull'autolavaggio sinceramente non mi esalta, ma sara' per poco tempo, giusto quello che ci serve per far nascere la polpettina, poi chi lo sa' dove andremo. Chissa' per quanto ancora gireremo senza una meta.

Come dicevo dopo un ora di attesa finalmente si presentano i proprietari, escono da un piccolo camioncino una donna e un ometto. Lei molto in carne e molto bassa, sulla quarantina, camicia bianca a fiori, ingioiellata come la regina Elisabetta, capelli unti e una faccia veramente poco affidabile. Lui, giovane, al massimo trant'anni, con cappellino della Nike, molto scuro di carnagione, magrolino e trasandato, il fidanzato. E poi mi vengono a dire che i Thai le prendono giovani, ma fatemi il piacere, prendono quello trovano, come tutti del resto.

Ci aprono il cancello che da sul cortile interno, apriamo la cler, si perche' non c'e' la porta, c'e' la saracinesca di alluminio ed entriamo in casa. Visione apocalittica di qualcosa che doveva essere una casa, molti anni prima. Un grosso "salotto" su cui si affacciano tre grossissime stanze. Il "salotto" ha al suo interno anche un antenna per la televisione vecchio modello, di acciaio, sradicata forse dal giardino, molti pezzi di utensili qua e la', una scala di bambu' semi distrutta, una sedia di plastica senza una gamba e un mouse. E' tutto spaccato. Le porte non hanno nemmeno le maniglie, e' un vuoto talmente brutto che non fa nemmeno sognare. Non ci sono nemmeno piu' gli interruttori della luce. Un bancone di cemento chiude il salotto, dietro di lui una porta che si affaccia su un altro giardinetto che potrebbe essere incantevole se non fosse stato abbandonato. Ci tengono molto a mostrarmi una cemera in cui c'e' l'aria condizionata, e mi mostrano sorridendo come in uno show con Pippo Baudo i due bagni, gia' due bagni. In uno c'e' la turca e basta, nell'altro c'e' un wc e basta. Ma dove ve la fate la doccia? Poi, guardando la casa chiedo..
"ma manca la cucina?" Ma no! La cicciotta proprietaria farcita d'oro mi indica il bancone! Che sciocco, come ho fatto a non immaginare che li sopra ci si puo' appoggiare il gas! Questi stranieri senza creativita', ah! che tristezza. Buttando l'occhio al soffitto oltre a notare i fili penzolanti noto una voragine, e chiedo "perche' c'e' questo grosso buco??"

La storia narra di uno straniero pazzo, europeo, Inglese, che visse in questa casa e non volle nulla, lui pretese di fare tutto da solo, pensate che non volle nemmeno la UBC. Lui sradico' l'antenna, voleva vivere cosi', tutto era troppo, spacco tutto e poi spari'. Guardavo affascinato questo essere multifloreale sudaticcio mentre mi narrava in inglese le tremende sciagure che si abbatterono sulla casa per colpa del Farang. Le suggerii "un pazzo sicuramente", lei mi segui' a ruota, era pazzo da legare questo straniero farang! Grasse risate da parte di tutti.

Si parlo' poi di prezzi, di caparre. Fu tutto molto interessante, decidemmo di chiudere la discussione con "grazie, le faremo sapere". Sorridendo, ci rimettemmo in marcia per casa di nonna. Guardai mia moglie e sorrisi, lei sorrise e disse :"che si fa?".

Casa di nonna, tutta la vita.

a domani, con affetto

Nessun commento: