lunedì 3 gennaio 2011

Thailandia : L'isola che non c'e'. (di AtaruMoroboshi79) SEMPRE PIU' LONTANO




Il silenzio della campagna,
il profumo della campagna,
le zanzare della campagna.

Finito l'orrendo pranzo al RomaHotel, albergo cinese con nome Italiano in Thailandia, un mix tremendo, mi rendo conto che sono impresentabile. Aggiungo anche come al solito, barba di tre giorni, maglietta sgualcita, pantaloni (se cosi si possono definire) sporchini.. E' il caso che per ingannare l'attesa mi faccia una bella doccia.

Ci avviamo in camera anche abbastanza rapidamente, la receptionist ridacchia ancora. Ogni volta che passo la guardo, lei mi guarda e ride. Che caxxo ti ridi? E' il tuo compleanno oggi? Va bhe', sorvoliamo, e' normale essere nervosetti. Doccia, canto a squarcia gola per sdrammatizzare la pessima situazione in cui siamo, e incomincio delicatamente a farmi la barba quando arriva la telefonata.

Lo zio non e' solo.

Sta arrivando una batteria di persone a prenderci. Nonna, zio, mamma e amico di famiglia. Evvai, yuppi! Che cinema! Puffetta sorride e con lo sguardo dice "che ce devo fa'?" Io rispondo con lo sguardo.. "e va bhe', mi metto la camicia?". Ho effettivamente tre camice nel megazaino, le conservo da tre anni e sono quasi intatte ma quando le estraggo con precisione chirurgica mi rendo conto che non sono indossabili, no direi che camminano da sole. Ripiego sulla maglietta nera comprata in Kaosans Road, logo di Kfc con gallina che dice al pulcino "so, he killed your dad". Mi sembra appropriata all'evento. Dico a puffetta di scendere e fare da comitato di benvenuto, le ordino anche di togliersi le ciabatte e mettersi le scarpe, arriva la nonna, sara' certamente con vestito della domenica, vogliamo essere da meno noi??

Cappellino, jeans, magliettina che profuma di negozio.. NOOOO, dove sono le scarpe? Non ci posso credere, le ho dimenticate a KohPhangan, le mie amate Nike che hanno passato tutte le guerre, che mi stavano perfino un po' strette sono andate perdute.
Ciabatte. E cosi sia. Scendo, non c'e' ancora nessuno. Ordino una birra, e aspetto.

L'attesa non e' lunga, dopo circa un oretta e mezza arrivano su un mega gippone, Hluxe, bho non so se si scrive cosi, comunque e' una di quelle che va di moda qui in Thailandia, e' l'equivalente di un suv in Italia, una mezza buzzurrata, ma mi piace. Ci presentiamo, lo zio e' un bell'armadio d'uomo, guardo mia moglie e mi chiedo..ma com'e' che te sei la piu' piccola della famiglia?? La nonna e' bellissima, vestita impeccabile, parla come un treno in Thai. Io per coerenza rispondo in italiano, certo, certo, si si .. e poi c'e' mamma, bacini e bacetti e l'amico. Sorpresa, l'amico e' un uomo che ha viaggiato parecchio, ormai anziano, avra' 65 anni, ha vissuto nella Germania del sud per diversi anni e anche in Israele. Ci tiene a farmelo capire e chiaccheriamo. E' uomo educato, molto educato e molto piacevole, in piu' non ha la faccia da volpe assatanata di denaro, la cosa mi rincuora, ma non mi tranquillizza ancora.

Saliamo tutti e sei in macchina, stretti ma ci stiamo, e partiamo alla ricerca della casa. Nel frattempo nonna parla, parla, parla.
E' adorabile.

a dopo,
con affetto
a.

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