lunedì 17 gennaio 2011

Sospesa lapidazione per Sakineh, dovrà restare in carcere 10 anni

I parenti del marito l'hanno perdonata. Era stata giudicata colpevole di adulterio e complicità nell'omicidio del coniuge

Roma, 17 gen. (TMNews) - Nuovi sviluppi nel caso dell'iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani, riconosciuta colpevole di adulterio e complicità nell'omicidio del marito. "Il verdetto di lapidazione non è ancora stato stabilito ed è per il momento sospeso, mentre è stata condannata a dieci anni di carcere" ha riferito la presidente della Commissione diritti umani al Parlamento iraniano Zohreh Elahian, citata dall'agenzia di stampa Isna.

In una lettera alla neo-presidente brasiliana Dilma Rousseff, Elahian ha spiegato che la condanna a morte per lapidazione è al momento sospesa perché i parenti del marito hanno perdonato Sakineh, nonostante penda ancora su di lei la condanna a dieci anni di carcere.

Nella missiva la parlamentare iraniana ha sottolineato che "secondo le prove, la donna iraniana ha tradito la sua famiglia e ucciso il marito insieme all'amante. (Sakineh) ha confessato i suoi crimini durante il processo".

Da Elahian è arrivato l'ennesimo attacco alla "guerra psicologica" condotta dai media occidentali contro la Repubblica islamica dell'Iran. In dicembre, quando non si era ancora insediata alla presidenza, Rousseff aveva espresso disappunto per la decisione del governo brasiliano di astenersi su una risoluzione dell'Onu contro le violazioni dei diritti umani in Iran.

La risoluzione di condanna nei confronti di Teheran era passata con 80 Paesi favorevoli contro i 44 contrari e ben 57 astensioni. L'anno scorso l'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che aveva ottimi rapporti con l'Iran, aveva offerto asilo alla donna.

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