giovedì 2 dicembre 2010

INFEZIONE DA HIV/AIDS: UN’EPIDEMIA DIMENTICATA?


INFEZIONE DA HIV/AIDS: UN’EPIDEMIA DIMENTICATA?
I dati relativi all'attività dell'ambulatorio di Malattie Infettive dell'AOUP (oltre 850 pazienti) e toscano (circa 5 mila): l'infezione da HIV/AIDS è in aumento ,ma nessuno ne parla e non si fa più prevenzione. Stamattina conferenza stampa

Era l’incubo di tutti nel lontano 1985, quando scoppiò l’epidemia anche in Italia soprattutto tra tossicodipendenti ed omosessuali, e si cominciò a parlare di AIDS che, nel primo decennio, causò un’elevatissima letalità. Gli ammalati furono considerati in qualche modo "colpevoli" della malattia a causa dei loro comportamenti.

A tutto il 2009 i casi di AIDS segnalati in Italia sono stati 61.537 e ben 39.253 pazienti (pari al 64%) sono deceduti. Attualmente sono note 22.284 persone affette da AIDS viventi e all'incirca 140.000 soggetti con infezione da HIV, per un totale di oltre 160.000 soggetti con infezione da HIV/AIDS.

Oggi è oramai chiaro che l'AIDS è la conseguenza dell'infezione da virus dell'HIV che si trasmette prevalentemente per via sessuale e le modalità di trasmissione più frequenti sono rappresentate dai rapporti eterosessuali non protetti con partner abituale od occasionale sieropositivo.

Nei paesi sviluppati come l'Italia, a partire dal 1996 sono state progressivamente introdotte nuove e costose terapie con farmaci antiretrovirali (TARV) che garantiscono una lunga sopravvivenza in condizioni di relativa buona salute.

Questo ha trasformato, nella grande maggioranza dei casi, l'infezione da HIV in una patologia cronica, trattabile a livello ambulatoriale, che permette ai sieropositivi di continuare la loro vita familiare, sociale e professionale.

Pur tuttavia considerare l'infezione da HIV/AIDS un problema risolto in conseguenza della disponibilità di terapie efficaci è un errore clamoroso.

Infatti l'infezione da HIV continua a diffondersi: in Toscana oggi si contano circa 1500 pazienti con AIDS conclamato e circa 5000 soggetti sieropositivi noti, ed ogni anno si documentano 300-350 nuove infezioni (un incremento percentuale del 5-7% all’anno). Vale la pena di sottolineare che, in accordo ad una prevalenza stimata di infezione da HIV in Italia pari a 2,6 x 1000 abitanti, il dato toscano noto dei 5000 sieropositivi potrebbe considerarsi quasi raddoppiato.

La diffusione dell'infezione avviene soprattutto tra gli eterosessuali (50%) e l'età media alla diagnosi di infezione da HIV si è spostata in avanti, intorno ai 40 anni.

Ciò che preoccupa è la mancanza, oramai da anni, di ogni consistente e tangibile campagna di informazione e prevenzione che sottolinei l'importanza di sottoporsi al test per l'HIV e di usare il profilattico.

La legge 135/90 che garantisce e regola l'assistenza ai soggetti con infezione da HIV/AIDS dispone chiaramente che il test per l'HIV possa essere eseguito esclusivamente su richiesta o con il consenso dell'interessato.

Sembra ormai giunto il momento di riflettere sull'opportunità di offrire sistematicamente il test a tutti i soggetti che accedono ai servizi ospedalieri, considerandolo routinario, così come accade per il test della sifilide (per il quale non è richiesto alcun consenso).

Occorre spiegare chiaramente che l'esecuzione del test non ha valenza discriminatoria e neanche primaria finalità di protezione del personale sanitario ma è utile a rilevare una infezione occulta, sino a quel momento ignota, con la conseguente possibilità di curare tempestivamente il paziente salvandogli la vita ed impedire inoltre che lo stesso, inconsapevolmente, continui a diffondere l'infezione.

E' anche giunto il momento di considerare la grave anomalia che si verifica quando un soggetto, che acquisisce conoscenza della sua sieropositività, non intenda informare tempestivamente il suo partner.

La legge citata impedisce al medico di farlo senza l'autorizzazione del paziente ma così mette a rischio la vita di altri e costringe il medico a venir meno ad un obbligo professionale ed etico.

A Pisa, presso l'ambulatorio della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale di Cisanello, vengono oggi seguiti oltre 850 soggetti sieropositivi, gran parte dei quali (750 circa) ricevono terapie antiretrovirali che costano per ogni paziente circa 9000 euro all'anno.

La spesa per farmaci antinfettivi (antibiotici, antifungini, antivirali) rappresenta il 25% della spesa farmaceutica totale dell'AOUP che si aggira, per il 2010, sui 60 milioni di Euro.

Per gli antiretrovirali è stimata una spesa complessiva di circa 7 milioni di euro, spesa che è andata incrementando progressivamente e tangibilmente (negli ultimi 6 anni la spesa è praticamente raddoppiata!!)

Tale incremento è prevalentemente frutto della commercializzazione di nuovi farmaci, più efficaci e meglio tollerati ma anche ben più costosi e solo in parte dovuto al continuo aumento di nuovi soggetti in terapia (a Pisa circa 50-60 all'anno).

Occorre peraltro ricordare come si tratti di farmaci autenticamente salva-vita: le curve di letalità per AIDS sono crollate (da oltre il 90% al 10% circa), quelle di sopravvivenza dei soggetti sieropositivi sono nettamente incrementate; nulla di simile è accaduto ad esempio per i tumori, il diabete o le malattie cerebro e cardiovascolari. Tenendo conto di indicatori di efficacia così rilevanti (crollo della letalità ed aumento della sopravvivenza) ma anche della generale riduzione delle risorse a disposizione della sanità pubblica, è necessario che i tecnici identifichino criteri basati sull’appropriatezza, che permettano di contenere la spesa degli antiretrovirali. E' altresì determinante che l'industria farmaceutica faccia ogni ragionevole sforzo per ridurre il costo dei farmaci, senza peraltro compromettere le risorse dedicate alla ricerca.

Per affrontare questi temi, s’inaugura oggi la V edizione del Corso Avanzato di Terapia Antibiotica, organizzato come tutti gli anni dalla U.O. Malattie Infettive dell’AOUP (dal 22 al 24 novembre all’Hotel San Ranieri, inizio alle 14), nel corso della quale ci sarà una sessione dedicata al tema: "Terapia antiretrovirale, dall’appropriatezza al risparmio: un obiettivo possibile?”, con numerosi esperti provenienti da tutt’Italia.



Ecco alcuni dati su HIV/AIDS in Italia ed in Toscana:



ITALIA (dati COA 2009)

• 61.537 casi di AIDS dall’inizio dell’epidemia

• 39.253 decessi (63%)

• 22.284 pazienti AIDS attualmente viventi



• 160.000 pazienti con infezione da HIV

• Prevalenza adulti 0,26% (0,24 – 0,27)

• Incidenza nuovi casi/anno 6 x 100.000 residenti

• Ogni anno + 3.500 nuovi casi



TOSCANA (dati ARS)

• Nel 2008: 4457 pazienti HIV/AIDS noti in carico presso le U.O. di Malattie Infettive

• Nel 2009: 98 nuovi casi di AIDS (IN MEDIA 100 CASI ALL’ANNO)

• 15 decessi per AIDS

• 1475 pazienti AIDS viventi



PISA

· Dal 1984 al 2009

· casi totali di AIDS 873

· decessi per AIDS 570

• Pazienti HIV/AIDS attualmente in carico: 885

• Nuovi pazienti gen./set. 2010: 58 casi

• (proiezione anno 2010: 77 casi)



COSTI DELLA TERAPIA ANTIRETROVIRALE IN ITALIA

• 2008: EURO 522.019.000

• 2009: EURO 578.526.000 (+10,8 %)



COSTO ART PISA 2005-2010
Pisa, 22 novembre 2010



























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