venerdì 10 dicembre 2010

COSA TI PORTI DIETRO SE SAI DI NON TORNARE PIU’? (di Roberto Di Marco)



COSA TI PORTI DIETRO SE SAI DI NON TORNARE PIU'? (di Roberto di Marco)

COSA TI PORTI DIETRO SE SAI DI NON TORNARE PIU’?
15 racconti veri di chi ha deciso di farsi una vita nuova in un paese lontano
di Roberto Di Marco
ed. FBE

Alzi la mano chi, anche per un attimo, non sia stato colto dal desiderio di mollare tutto e fuggire via lontano, molto lontano. Piantare il lavoro, abbandonare casa, gli amici, il coniuge, stravolgere le proprie abitudini e scappare dalla noia della solita routine o dallo stress quotidiano.

Un pensiero magari ricorrente ma che la paura insita in noi ha fatto rimandare ad un impreciso domani dietro convinzione che sia meglio lasciare il salto nel buio a chi ha più coraggio e soldi per farlo.
Roberto di Marco, psicologo e criminologo, ha raccolto nel suo libro quindici storie autentiche con protagonisti quindici persone che hanno davvero piantato tutto e sono fuggite all’estero per reinventarsi una vita.

Un onesto commerciante ricercato dalla mafia per uno sgarro finisce in Indonesia, un ingegnere torinese sedentario e insicuro, dopo aver perso moglie e figlio, si rifugia nel cuore di una Siberia ibernata dal gelo, un costruttore edile romano caduto in miseria finisce con il rinascere nella rigogliosa campagna cambogiana. Queste e altre testimonianze di gente comune che, di punto in bianco, ha deciso di voltar pagina sfidando immense distanze geografiche, superando barriere linguistiche e culturali, ricominciando da zero o quasi. Lasciandosi alle spalle le comodità e la sicurezza del mondo occidentale, molti di loro si sono ritrovati a girare paesi e zone del mondo anche lontane dalle classiche rotte turistiche, a scoprirsi viaggiatori loro malgrado per necessità e non per svago, interagendo con la gente del posto così diversa per cultura e usanze anche più di quanto sappiano fare i viaggiatori esperti e alla fine, chi più, chi meno, tutti hanno trovato la loro strada.

Seguendo un filone narrativo sospeso tra avventura e attualità, ciascuna delle testimonianze raccolte è completata da una breve chiave di lettura psicologica circa le motivazioni della fuga dei singoli protagonisti e, a fine libro, il test per capire se anche il lettore sia pronto a compiere il grande salto sembra messo li apposta, quasi a voler far svegliare quel pensiero latente che sonnecchia in molti di noi.

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