28 novembre 2010
I DOMENICA DI AVVENTO / A
Liturgia della Parola: Is 2,1-5; Sal 121,1-2.4-9; Rm 13,11-14a; Mt 24,37-44
LA profezia di Isaia (I Lettura) annuncia che il Messia è colui che apre le porte di Gerusalemme, cioè il Regno, a tutte le genti. Con le parole del salmo anche noi siamo invitati a riprendere con coraggio il nostro cammino in un contesto di comunione e di pace, quale segno di speranza per tutti gli uomini che sono invitati ad unirsi al cammino della Chiesa.
Gesù annuncia un giudizio (Vangelo), al quale la vita dell’uomo sarà sottoposta. Dio separerà lucidamente e senza rimedio quello che nella storia attuale sembra procedere in modo indistinto e in apparenza tranquillo. Buoni e cattivi sembrano procedere gli uni a fianco degli altri in un groviglio difficile da districare; ma il giudizio di Dio farà luce e separerà gli uni dagli altri. Insomma il futuro che noi speriamo e intravediamo deve diventare il presente che plasmiamo e orientiamo. San Paolo dipinge la storia come il compimento di un grande giorno (II lettura). Ogni avvento affretta per noi l’alba del giorno del Signore, che sarà tanto più splendente quanto più ci saremo conformati ai sentimenti di Cristo.
Luigi De Rosa
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