XXXIII DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO / C
ASSISTIAMO, oggi, all’infinita cura di Dio per ciò che è l’infinitamente piccolo, la finezza amorosa di un Dio per cui nulla è insignificante di ciò che appartiene agli amati. Nella speranza, infatti, «sorgerà il sole di giustizia>> e nel caos della storia lo sguardo di Dio sarà sempre fisso su di noi, non come giudice che incombe, bensì come custode memore di ogni frammento della nostra storia. Come attendere allora quel giorno? Con una spiritualità del "quotidiano": restare saldi nella "perseveranza", termine che evoca tutta la forza necessaria attraverso la via di sofferenza per cui si deve passare, ma che insieme respira la speranza in Colui che ti conta persino i capelli del capo.
«Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita>>, ed è come dire «al termine della prova, otterrete la vera vita>>. La vita si salva non nel disimpegno ma nel tenace, umile, quotidiano lavoro che si prende cura dell’uomo e delle sue ferite. E se attendo ancora il Signore non è in base ai segni deludenti che riesco a scorgere dentro il groviglio dei giorni, ma per la bellezza della fede in Cristo Gesù che si ripropone ogni giorno come il Dio della vita.
Giuseppe Lipari
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