26 Luglio 2006 Martedì
Mi sono svegliato alle 6 e devo dire che è stata una nottata in cui ho dormito poco, il caldo e l’afa non hanno dato tregua. Con mio figlio Federico sono sceso nel bellissimo e pulitisssimo refettorio, dove le suore hanno preparato una buona colazione. Siamo poi velocementi andati a Foligno, dove ho lasciato Federico in caserma .
Da questo momento sono libero, e per alcuni giorni potrò finalmente visitare e godermi i luoghi dove visse il Serafico Padre Francesco. In 10 minuti di auto, raggiungo la mia prima meta, Santa Maria Degli Angeli in Porziuncola, dove riesco velocemene a confessarmi e ad assistere alla Santa Messa nella Cappella dell’Esposizione.
L’atmosfera è partcolare, in quell’ambiente ti sembra tutto diverso ed è veramente duro, uscire da quel tempio.La chiesetta della Porziuncola, è lì al centro della grande Basilica, mi inginocchio prego e medito ,pensando a tutte le persone che sono passate da lì, da come fosse stata ai tempi di Francesco, quando la restaurò, e capì la sua vocazione, fondandovi l’Ordine dei Minori , dove Chiara ricevette l’abito dando vita all’Ordine delle Clarisse. Luogo Santo, centro del Francescanesimo, dove Francesco ricevette in sogno da Gesù, l’indulgenza del Perdono di Assisi.
Continuo poi la visita ai luoghi all’interno della Basilica e convento, con la “Cappella del Transito” , dove S. Francesco trascorse qui gli ultimi giorni della sua vita e vi morì facendosi deporre sulla nuda terra, la sera del 3 ottobre 1226, dopo aver aggiunto gli ultimi versi al suo Cantico delle creature: "Laudato si mi' Signore, per sora nostra morte corporale da la quale nullu homo vivente po skappare: guai acquelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda nolfarrà male..." Ogni anno, il 3 ottobre, verso il tramonto, si celebra qui solennemente
Continuando la visita a questo luogo Santo, raggiungo il Cortile delle Rose.
Il cortile, costruito nel 1882, attraversa e collega alla Basilica alcuni dei luoghi più sacri alla memoria di S.Francesco, che trascorse qui la maggior parte della sua vita. Qui sempre tornava, come al centro di attrazione del suo spirito, dopo le lunghe peregrinazioni apostoliche.
L'episodio del pianto è espresso in una ceramica derutese ispirata al S. Francesco piangente fatto dipingere a Greccio da Giacomina dei Settesoli. Nel corridoio d'accesso alla cappella, sulla parete sinistra, è inciso su una lapide il sonetto S. Maria degliAngelidi G. Carducci.
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