lunedì 7 gennaio 2008

Nella terra di S.Francesco (2°giorno 1°parte)



26 Luglio 2006 Martedì

Mi sono svegliato alle 6 e devo dire che è stata una nottata in cui ho dormito poco, il caldo e l’afa non hanno dato tregua. Con mio figlio Federico sono sceso nel bellissimo e pulitisssimo refettorio, dove le suore hanno preparato una buona colazione. Siamo poi velocementi andati a Foligno, dove ho lasciato Federico in caserma .
Da questo momento sono libero, e per alcuni giorni potrò finalmente visitare e godermi i luoghi dove visse il Serafico Padre Francesco. In 10 minuti di auto, raggiungo la mia prima meta, Santa Maria Degli Angeli in Porziuncola, dove riesco velocemene a confessarmi e ad assistere alla Santa Messa nella Cappella dell’Esposizione.
L’atmosfera è partcolare, in quell’ambiente ti sembra tutto diverso ed è veramente duro, uscire da quel tempio.La chiesetta della Porziuncola, è lì al centro della grande Basilica, mi inginocchio prego e medito ,pensando a tutte le persone che sono passate da lì, da come fosse stata ai tempi di Francesco, quando la restaurò, e capì la sua vocazione, fondandovi l’Ordine dei Minori , dove Chiara ricevette l’abito dando vita all’Ordine delle Clarisse. Luogo Santo, centro del Francescanesimo, dove Francesco ricevette in sogno da Gesù, l’indulgenza del Perdono di Assisi.
Continuo poi la visita ai luoghi all’interno della Basilica e convento, con la “Cappella del Transito” , dove S. Francesco trascorse qui gli ultimi giorni della sua vita e vi morì facendosi deporre sulla nuda terra, la sera del 3 ottobre 1226, dopo aver aggiunto gli ultimi versi al suo Cantico delle creature: "Laudato si mi' Signore, per sora nostra morte corporale da la quale nullu homo vivente po skappare: guai acquelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda nolfarrà male..." Ogni anno, il 3 ottobre, verso il tramonto, si celebra qui solennemente la Commemorazione Nazionale del Transito del Santo, Patrono d'Italia.
Continuando la visita a questo luogo Santo, raggiungo il Cortile delle Rose.

Il cortile, costruito nel 1882, attraversa e collega alla Basilica alcuni dei luoghi più sacri alla memoria di S.Francesco, che trascorse qui la maggior parte della sua vita. Qui sempre tornava, come al centro di attrazione del suo spirito, dopo le lunghe peregrinazioni apostoliche.

Il Roseto

E' tradizione che, in una notte d'inverno, S. Francesco, mentre stava pregando nella sua cella, fu tentato di abbandonare la vita di penitenza e di preghiera. Per vincere la suggestione diabolica, il Santo, spogliatosi, si gettò in uno spineto che era presso la cella. Al suo contatto le spine scomparvero e fiorì un giardino di rose che è tuttora senza spine. Il monumento in bronzo, di V. Rosignoli (1916) ricorda l'episodio di una pecorella donata a S. Francesco: "Una volta, presso S. Maria di Porziuncola, fu offerta al Santo una pecora, che egli accettò contento, per la sua semplicità e innocenza. Egli ammoniva la pecorella che fosse intenta a lodare Iddio e si guardasse dal far male ai frati: e la pecora osservava pienamente il comando dell'uomo di Dio, come se conoscesse la sua pietà. E quando sentiva cantare i frati in coro, accorreva anch'essa in chiesa e senza alcun ammaestramento si in ginocchiava e belava innanzi all'altare della Vergine, come se volesse salutarla. E quando si levava il santissimo Sacramento s'inginocchiava quasi volesse, l'umile bestiola, rimproverare gli indevoti e spronare i pii a riverire il Sacramento". Cappella delle Rose Qui era la cella dove il Santo prendeva il suo riposo e dove sostava notti intere in preghiera. Qui egli si incontrò con S. Antonio di Padova venuto nel 1221 al Capitolo delle Stuoie, al quale fu presente anche il Card. Ugolino divenuto poi papa Gregorio IX.. S. Bonaventura (che fu ministro generale dei francescani pochi decenni dopo S. Francesco) fece costruire (sec. XIII) la grotta e la Cappella, ampliata più tardi da S. Bernardino da Siena (sec. XV). Gli affreschi sono di Tiberio di Assisi (scuola umbra): S. Francesco e i primi Compagni, Santi e Sante francescane (1506); Miracolo delle rose e Storia della concessione dell'indulgenza (1516). Qui presso è la Cappella del Pianto che ricorda il pianto di S. Francesco per la Passione di Cristo. Quantunque adattata a cappella in tempi recenti, fa parte delle più antiche costruzioni sorte presso la Porziuncola ai tempi del Santo.
L'episodio del pianto è espresso in una ceramica derutese ispirata al S. Francesco piangente fatto dipingere a Greccio da Giacomina dei Settesoli. Nel corridoio d'accesso alla cappella, sulla parete sinistra, è inciso su una lapide il sonetto S. Maria degliAngelidi G. Carducci.

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