sabato 13 giugno 2015

Il Giorno del Signore : XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B

14 giugno 2015

L’evangelista Marco ci presenta le parabole del seme e del granello di senape per farci comprendere lo sviluppo inaspettato del Regno di Dio che Gesù tra difficoltà, ostacoli e rifiuto.

CON MOLTE PARABOLE ANNUNCIAVA IL REGNO DI DIO

«Il regno di Dio è come un granello di senape, che diventa più grande di tutte le piante dell’orto».

«Il regno di Dio è come un granello di senape, che diventa più grande di tutte le piante dell’orto».
GESÙ corregge le aspettative messianiche dei suoi contemporanei con immagini tratte dalla natura (Vangelo). Nella prima parabola mostra che il Regno di Dio non è frutto della potenza umana, ma è opera di Dio: cresce per virtù propria, come il seme piantato nella terra dall’agricoltore paziente. Nella seconda chiarisce che il suo aspetto è umile, dimesso, quasi impercettibile: all’inizio non ha nulla di altisonante, ma poi cresce, come un grande albero che spunti da un seme piccolo. La lettura profetica di Ezechiele (I Lettura) ci offre un anticipo di questo stile di Dio che sa trarre un ramoscello dal grande cedro per trasformarlo in una talea meravigliosa: il profeta vuole così annunciare la restaurazione del Regno dopo la rottura dell’alleanza con Dio. Egli pur castigando il peccato non rinuncia mai alla sua misericordia: ecco perché, – così la seconda lettura –, possiamo essere sempre pieni di fiducia pur dovendo comparire davanti al tribunale di Dio. Noi siamo come gli uccellini che si rifugiano tra le fronde del grande albero che è Gesù Cristo: apparso piccolo come un seme, ma poi vincitore della morte.

Elide Siviero

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