Il Giorno del Signore : XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / A
Domenica 16 novembre 2014
Vangelo, in particolare la parabola
odierna dei talenti, ci fa comprendere che il Signore ci vuole
responsabili dei «beni della creazione e della grazia affidati dal Padre
alle mani dell’uomo» (Colletta). E questo dimostra quanto abbia stima
di noi.
«PRENDI PARTE ALLA GIOIA DEL TUO PADRONE»
CHI
accoglie il messaggio della salvezza si deve contraddistinguere per la
sua vigilanza attiva e per una responsabilità coraggiosa (II Lettura).
Dio aggiunge alle capacità naturali i doni di grazia, dispensandoli in
maniera che ognuno possa farli fruttificare e gioisce per il bene che
l’uomo realizza con la propria buona volontà e il dono del suo Spirito
(Vangelo). La parabola dei talenti indica l’atteggiamento per il quale
alla fiducia del padrone due servi rispondono con un’operosità tale da
far loro prendere parte alla sua gioia, mentre al terzo, che per paura e
vigliaccheria ha sotterrato il talento, il padrone non solo nega la
gioia, ma gli toglie anche il dono. Da parte sua, san Paolo dà un
suggerimento chiaro in merito: non bisogna dormire, ma stare svegli e
sobri, lavorando nel giorno della vita temporale per essere accolti nel
giorno dell’eternità. Come per la donna “perfetta” (I Lettura), saremo
lodati dal Signore per le nostre opere e parteciperemo alla gloria
eterna nel Regno dei cieli, perché avremo accolto il dono della salvezza
e lo avremo reso operativo nella nostra esistenza quotidiana.
«A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo la capacità di ciascuno, poi partì».
Tiberio Cantaboni
Nessun commento:
Posta un commento