sabato 14 dicembre 2013

Il Giorno del Signore : III DOMENICA DI AVVENTO / A

La promessa del profeta Isaia si avvera in Cristo: è lui che porta a tutti la gioia e la vita. Ma bisogna accoglierlo con animo povero e ben disposto. Ecco ciò che rende grandi nel regno di Dio.

ACCOGLIAMO IL VANGELO DELLA GIOIA

Gesù agli inviati del Battista, in carcere,risponde che la sua missione è rivolta aipoveri e a quelli che non contano.È L’ESULTANZA la nota di questa domenica, chiamata Gaudete, cioè “rallegratevi”, perché il Natale del Signore è vicino. Alla gioia proclamata da Isaia (I Lettura): «Si rallegrino il deserto e la terra arida», fa eco la seconda lettura nella quale l’apostolo Giacomo raccomanda: «Rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina!». Il Vangelo, nella persona del Battista, ci presenta la caratteristica della gioia cristiana: non ha nulla di squillante, ma porta con sé i tratti del dubbio, del dolore, abitati però dalla speranza. Infatti, il Battista, nel buio del suo carcere, ha un momento di smarrimento e manda a chiedere se sia Gesù il Messia atteso. Teme di essersi sbagliato. Come risposta il Cristo cita la Scrittura che si realizza, la promessa di Dio mantenuta: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, ai poveri è annunciata la buona novella. La gioia per i credenti ha la sua origine nella fede, dentro la Scrittura, nella speranza delle promesse di Dio realizzate in Cristo. Spesso la gioia del credente è una gioia crocifissa, ma nella fede è anche vero che il credente è crocifisso alla gioia!
Elide Siviero

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