XXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
Liturgia della Parola:
Es 32,7-11.13-14; Sal 50,3-4.12-13.17.19; 1Tm 1,12-17; Lc 15,1-32 oppure 1-10].
Es 32,7-11.13-14; Sal 50,3-4.12-13.17.19; 1Tm 1,12-17; Lc 15,1-32 oppure 1-10].
ABBIAMO CREDUTO ALL’AMORE
CHE DIO HA PER NOI
«MI è stata usata misericordia» (1Tm 1,13). Queste
parole, (II Lettura) che ascolteremo questa domenica,
possono essere considerate la chiave di lettura
di tutta la Liturgia della Parola. Quando ci accostiamo a
Dio, consapevoli del nostro peccato, ci viene quasi spontaneo
chiedergli perdono e promettergli per il futuro una vita
diversa. Così come succede al figlio (Vangelo) che si
era allontanato da casa, sperperando tutta l’eredità del
padre nella parabola odierna del figliol prodigo. Questo,
tuttavia, è un atteggiamento ancora molto egoistico, perché
al centro della preghiera siamo ancora noi con il nostro
desiderio di recuperare crediti di fronte a Dio e nel
tentativo di ottenere la pace interiore.
Mosè (I Lettura) invece interpella Dio e gli chiede di
ricordarsi della sua alleanza, stabilita con Abramo e della
decisione di rendere la sua discendenza numerosa come
le stelle del cielo. Parte da qui l’esperienza vera del perdono:
confessando la fede nella misericordia del Signore,
certi che la elargisce a chi si presenta a lui come figlio,
peccatore e tuttavia amato.
Tiberio Cantaboni
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