sabato 24 agosto 2013

Liturgia della Parola:Is
66,18b-21; Sal 116,1-2; Eb 12,5-7,11-13; Lc 13,22-30

FIGLIO MIO, NON TRASCURARE LA CORREZIONE DEL SIGNORE

«Padre, sia santificato il tuo nome,... dacci ogni giorno il pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati».LA conclusione del Vangelo odierno è piuttosto amara: «Vi sono primi che saranno ultimi». Che cosa devono fare allora i primi, davanti ai quali viene chiusa la porta della salvezza e si sentono rispondere: «Voi, non so di dove siete »? Anzitutto gli uni e gli altri devono ascoltare l’insegnamento di Cristo. Quindi seguire l’itinerario suggerito dal Vangelo: per entrare nel regno di Dio bisogna varcare la porta stretta. Finora molti hanno cercato di entrarvi ma non ci sono riusciti, poiché il loro impegno di onestà, di fede e di amore è stato insufficiente o non perseverante. Conviene mettersi alla scuola del Signore che si rivolge ai credenti come a figli: «Figlio mio, non trascurare la correzione del Signore», talora dura ma sempre benefica. Dio è Padre, e un padre corregge i propri figli (II Lettura). Inoltre il Signore va annunciato ai non-credenti, anch’essi chiamati al culto dell’unico Dio (I Lettura), percorrendo la via della porta stretta: la Croce. Nella mensa del regno entreranno i discepoli, coloro che, illuminati e formati dalle parole del Signore, hanno perseverato nella preghiera, nella carità e nella giustizia sociale.
Sergio Gaspari, smm

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