sabato 25 maggio 2013

Il Giorno del Signore : SANTISSIMA TRINITÀ / C

 
SANTISSIMA TRINITÀ / C

Liturgia della Parola: Pr 8,22-31; Sal 8,4-9; Rm 5,1-5; Gv 16,12-15

GLORIA AL PADRE E AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO

Gesù dice al paralitico: «Àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e prese la sua barella e se ne andò.LA solennità della Santissima Trinità ricorre ogni anno la domenica dopo Pentecoste, quindi come festa del Signore. Si colloca pertanto come riflessione su tutto il mistero che negli altri tempi è celebrato nei suoi diversi momenti e aspetti. Fu introdotta soltanto nel 1334 da papa Giovanni XXII, mentre l'antica liturgia romana non la conosceva.
Propone uno sguardo riconoscente al compimento del mistero della salvezza realizzato dal Padre, per mezzo del Figlio, nello Spirito Santo. La messa inizia con l'esaltazione del Dio Trinità "perché grande è il suo amore per noi".
Le letture si differenziano nei tre anni. In questo anno C il Vangelo è ripreso dal discorso di addio in cui Gesù dichiara la sua profonda comunione con il Padre e annuncia lo Spirito Santo. La Prima lettura inneggia alla sapienza divina personificata che opera come sapiente artefice tra i figli dell'uomo. Paolo (II Lettura) annuncia il mistero che ci redime, l'amore di Dio riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito. L'assemblea così istruita può acclamare: «Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo: al Dio che è, che era e che viene».
Bartolomeo Stellino, liturgista

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