III DOMENICA DI AVVENTO / C
Liturgia della Parola: Sof 3,14-17; Cant. Is 12,2-6; Fil 4,4-7; Lc 3,10-18
ANCHE ALCUNI SOLDATI INTERROGAVANO GIOVANNI
LA III Domenica di Avvento è chiamata del Gaudete, della gioia. «Il Signore è vicino!» (II Lettura). La gioia cristiana non è semplice spensieratezza, divertimento o assenza di preoccupazioni, ma è consapevolezza che, nelle angustie dell'esistenza, non siamo abbandonati, ma abbiamo in mezzo a noi un Salvatore potente, capace di soccorrerci dalle sventure della vita (I Lettura).Ad ogni uomo è chiesto di riconoscerlo nei segni semplici e quotidiani che egli propone: la sua presenza non si impone come un fulmine che devasta e sovverte l'ordine naturale degli eventi, ma è una Parola che suscita la conversione, perché, come una spada a doppio taglio (Cfr. Eb 4,12), è capace di trafiggere il cuore, di ripulirlo dalla "pula", cioè dal peccato che si annida nella coscienza di ognuno, invitando a vivere nella sobrietà e nell'onestà (Vangelo).
Cristo è la Buona Notizia di salvezza: a lui possiamo consegnare le nostre necessità e trovare luce e forza per il cammino. Egli dona la pace del cuore e la felicità di avere accanto un compagno di viaggio, una guida, un maestro che indica la via verso la santità.
Tiberio Cantaboni
Nessun commento:
Posta un commento