sabato 21 aprile 2012

Il Giorno del Signore III Domenica di Pasqua

22 aprile 2012

III DOMENICA DI PASQUA
Liturgia della Parola: At 3,13-15.17-19; Sal 4,2.4.7.9; 1Gv 2,1-5a; Lc 24,35-48

GESÙ IN PERSONA STETTE IN MEZZO
A LORO E DISSE: «PACE A VOI!»

«Perché siete turbati?... Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Un fantasma non ha carne e ossa...».I discepoli stanno ascoltando i fatti di Emmaus, quando Gesù si manifesta di nuovo, ma non lo riconoscono ancora (Vangelo).
Il Risorto non impone la sua presenza; propone il suo mistero, perché siano la fede e l'amore ad accoglierlo. La risurrezione di Cristo è un evento così nuovo, che soltanto chi è disposto a convertire la propria vita può farne esperienza. E sono proprio questi discepoli così lenti nel credere a essere scelti come testimoni della Pasqua. La vita nuova alla quale Gesù accede attraverso la sua morte, diviene una vita nuova.
Pietro negli Atti (I Lettura) proclama che Dio ha risuscitato dai morti colui che noi uomini abbiamo ucciso. Dio non si arrende di fronte al peccato: facendo risorgere Gesù fa del nostro rifiuto il luogo in cui manifestare la sua misericordia più grande. Ricorda Giovanni (II Lettura), 'conoscere' Gesù significa 'riconoscere' in lui la vittima di espiazione dei nostri peccati. Mediante la sua Pasqua, egli ci dona la possibilità di custodire con fedeltà la sua Parola e di lasciare che l'amore del Padre maturi in noi fino alla perfezione.
Fr. Luca Fallica, Comunità SS. Trinità di Dumenza

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